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ROMA, 05 FEBBRAIO 2013 - «Vendola offende Roma. Dall’Europride del 2011 a ogni Gaypride la nostra città ha sempre garantito accoglienza e rispetto per tutti». Questo il tweet del sindaco di Roma Gianni Alemanno in risposta all’attacco di Nichi Vendola, secondo cui Roma sarebbe omofoba. [MORE]
Il leader di Sel, in un’intervista al Fatto Quotidiano, afferma di aver paura di uscire di sera «Questo clima mi impone di limitare gli spazi della mia vita privata. Sono costretto a gestire ogni mossa con molta prudenza. Se a Roma di sera mi viene voglia di fare due passi da solo, rinuncio».
«A Roma negli anni di Alemanno ho visto lo sdoganamento dei piccoli gruppi dediti all'igiene del mondo» dice Vendola.
E ancora «il fatto che io sia insultato da fascisti e nazisti di vari network non è neanche oggetto di rammarico. Questo è il Paese dove il sigillo di normalità lo ha messo Giovanardi. Qui un certo ambiente ecclesiastico impedisce perfino che si facciano norme per sanzionare la violenza».
Nei prossimi giorni Vendola, presenterà in Parlamento una proposta di legge per i matrimoni gay.
«Non ho sciolto il mio partito nella coalizione: se andremo al governo rispetteremo il programma, ma siamo liberi di presentare le nostre proposte», afferma, e aggiunge «E io credo che questa partita vada aperta, non si può far vivere il dibattito sul filo del compromesso».
Sandro Ruotolo, candidato presidente della Regione Lazio per Rivoluzione Civile, ha espresso la sua solidarietà a Vendola «Voglio raccogliere immediatamente l'appello lanciato oggi da Antonio Padellaro, direttore del Fatto Quotidiano, a proposito di quanto dichiarato da Nichi Vendola. Anch'io sono gay. E mi auguro che nelle prossime ore anche tutti gli altri candidati, di Rivoluzione civile e di tutte le altre coalizioni, facciano outing: è vergognoso che nella culla della civiltà un omosessuale o un ebreo debba aver paura a circolare di notte. Casapound con la sua cultura fascista ha inquinato il clima di Roma. Tutti devono impegnarsi per ripulire la capitale del Paese da questa vergogna».
(foto: Il Fatto Quotidiano)
Rossana Palazzo
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