Vaticano: in vista del Sinodo sulla famiglia 38 domande ai fedeli sul divorzio, unioni gay e sesso
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ROMA, 5 NOVEMBRE 2013 - In vista del Sinodo straordinario sulla famiglia che si terrà nell’ottobre del 2014, evento propedeutico al Sinodo ordinario del 2015 in cui verranno decise le linee concrete per l’azione pastorale, la Santa Sede, per volontà dello stesso pontefice, ha inviato alle conferenze episcopali di tutto il mondo una sorta di sondaggio, costituito da ben 38 quesiti, incentrato su questioni più che mai attuali e delicate, quali il divorzio, le unioni gay, le coppie di fatto ed i metodi di contraccezione, che coinvolgono i concetti di famiglia e di matrimonio.[MORE]
Obiettivo dell’ampia consultazione, oltre a dimostrare la volontà da parte di Papa Francesco di un coinvolgimento sempre maggiore dei fedeli, è quello di ascoltare e recepire le innumerevoli opinioni su temi oramai improcrastinabili. Come si legge nella nota ufficiale pubblicata dalla Sala stampa vaticana «le domande permettono alle Chiese particolari di partecipare attivamente alla preparazione del Sinodo Straordinario, che ha lo scopo di annunciare il Vangelo nelle sfide pastorali di oggi circa la famiglia».
Entrando un po’ di più nel dettaglio dei contenuti, il questionario si apre mostrando particolare attenzione alla “diffusione della Sacra Scrittura e del Magistero della Chiesa riguardante la famiglia”, soffermandosi su questioni liturgiche ed incentrate sulla dottrina: «Qual è la reale conoscenza degli insegnamenti della Bibbia, della Gaudium et spes, della Familiaris consortio e di altri documenti del Magistero postconciliare sul valore della famiglia secondo la Chiesa Cattolica? Come i nostri fedeli vengono formati alla vita familiare secondo l’insegnamento della Chiesa?».
Ma nel suo sviluppo si dipanano gli interrogativi sulle questioni più controverse. Innanzitutto il disagio dei divorziati rispetto al digiuno eucaristico: «Come viene annunciata a separati e divorziati la misericordia di Dio? Quali richieste rivolgono queste coppie a proposito dei sacramenti dell’eucarestia e della riconciliazione?».
Successivamente vengono richieste risposte precise, senza alcun genere di raggiri, sulle unioni gay: «Qual è l’atteggiamento delle chiese particolari e locali sia di fronte allo stato civile promotore di unioni civili tra persone dello stesso sesso, sia di fronte alle persone coinvolte di questo tipo di unione? Quale attenzione pastorale è possibile avere nei confronti delle persone che hanno scelto di vivere secondo questo tipo di unioni?». La ventiseiesima domanda chiede inoltre: «Nel caso di unioni di persone dello stesso sesso che abbiano adottato bambini come comportarsi pastoralmente in vista della trasmissione della fede?».
Sempre restando nell’ambito della vita coniugale non mancano le domande in merito alle coppie di fatto: «La convivenza ad experimentum è una realtà pastorale rilevante nella Chiesa particolare? In quale percentuale si potrebbe stimare numericamente? Esistono unioni libere di fatto, senza riconoscimento né religioso né civile?». Altro importante tema affrontato è quello sui metodi contraccettivi nella vita di coppia: «è accettata tale dottrina morale? Quali sono gli aspetti più problematici che rendono difficoltosa l’accettazione nella grande maggioranza delle coppie?».
Tanti dunque gli interrogativi che il Santo Padre ha deciso di rivolgere al clero e ai fedeli al fine di coniugare le radici bibliche e dottrinali della Chiesa Cattolica con quell’inevitabile processo storico che trasforma il vivere quotidiano della famiglia.
(Immagine da tempi.it)
Giovanni Maria Elia