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ROMA, 24 NOVEMBRE 2014 - Una rubrica costituisce per un giornale un lancio nello spazio, un modo per fissare una Presenza per meglio comprendere la realtà. Misurare le idee personali con un pubblico vasto, appare nel tempo dell’accelerazione, un’opportunità di confronto per creare camminamenti di civiltà di nuove frontiere comunicative e per oltrepassarle. In un mondo che cambia rapidamente, una rubrica dal nome evocativo di Resilienze è uno spaccato di verità nelle complesse rappresentazioni dell’informazione, della realtà culturale globale del web, che definisce valori di fondo che promuovono occasioni di “incontro e scambio di opinioni” le stesse che invitano alla riflessione critica appropriata e che favoriscono lo Sviluppo di un Dibattito, che Apre spazi alla Cultura, alla Filosofia, allaDiscussione pubblica; che considerano indispensabile il confronto con le idee a tutto tondo, con i metodi e i linguaggi delle scienze; con l'approfondimento dei temi tradizionalmente relegati al mondo dell’istruzione, dell’educazione dell'ermeneutica, dell'etica, estetica o della filosofia.
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Qualcuno potrebbe obiettare di un eccesso di presunzione. Ma l’ambizione di oltrepassare quelle frontiere, rappresenta lo spirito autentico delle nostre quotidiane Resilienze. Il termine <<resilienza>>originariamente viene dalla fisica dei solidi e definisce la capacità di un corpo di ritrovare il suo stato iniziale dopo aver subito l’effetto di una forza esterna. In metallurgia ad esempio, indica la proprietà di certi materiali di conservare la loro struttura o di riprendere la loro forma originaria dopo aver subito una pressione o una deformazione, significativa è una barra di ferro che se piegata, ritornerà al suo stato precedente se la pressione non supera un certo limite, al di là del quale la barra si spezza o comunque rimane deformata. Ricorrere dunque all’idea della Resilienza per evocare le umane capacità di ricostruirsi dopo aver subito uno shock, di superarlo e di ritornare allo stato iniziale, mi è sembrata appropriata per definire l’essenza di questa rubrica. Tutti uomini, donne e bambini sviluppano la propria capacità di resilienza, per far fronte alle sfide alle difficoltà e poter resistere. Ciascun individuo potrebbe essere paragonato in fondo a una piccola formichina di un più grande formicaio, che si mette in moto per riparare danni e guasti di una “distruzione” in un articolato sistema capace sempre di ricostruirsi dopo un incidente. In un’epoca difficile e per certi versi di crisi come quella attuale, la resilienza diventa qualcosa d’importante e vitale.
L’idea evocativa perciò, rappresenta la voglia di collimare il campo esclusivo della riflessione giornalistica, della cronaca, dei grandi problemi dell'attualità, con i valori della pace, della giustizia, dei diritti negati e soprattutto quelle delle differenze di genere. Ma l’ambizione più profonda è quella della “desacralizzazione” di Spazi specialistici tradizionalmente legata agli studi sulle Civiltà, le Lettere, le Arti, le Ricerche Filosofiche e Antropologiche, con l’obiettivo precipuo di promuovere e garantire lo scambio puntuale di informazioni legate allo sviluppo, Indagando e Interpretando temi e contesti del mondo, dell'educazione, della formazione e degli interventi sociali, traducendoli in strumenti di Informazione, Formazione, Riflessione e Confronto. Proveremo perciò ainterpretare i bisogni, le esigenze del sapere e della conoscenza, per darne testimonianza di robustezza e complessità dei contenuti con l’informazione, in una realtà depauperata costantemente del valore alto e nobile della cultura.
Resilienze è perciò uno spazio di contatto libero e aperto sul nostro tempo, per non perdere la memoria del passato; per offrire testimonianza del presente e dare visibilità all’immaginazione del futuro, attraverso un registro che propone di offrire una Libera Riflessione/Discussione sui problemi più attuali.
Discuteremo di problemi, questioni temi e argomenti, da “diverse longitudini” se possibile da più punti di vista, facendo interagire discipline anche molto diverse fra loro per generare nuove idee, nuovi spunti possibili, per offrire un quadro Dinamico delle Conoscenze e del Sapere in tutta la loro complessità.
Sarà un appuntamento di Discussione Critica su media e industrie culturali, arti e subculture, consumi e stili di vita, rituali e multiculturalismi o forme di post-colonialismo, per ripensare i tradizionali oggetti delle scienze umane e i soggetti sociali, alla luce dei loro molteplici significati complessi e delle contese rappresentazioni culturali. Intendiamo coniugare l’analisi di opere, temi e argomenti, all’interesse militante per la Cultura, rivolgendo la nostra attenzione ai temi classici, ai Capolavori ai fenomeni di costume, alle opere - cult, ai “casi letterari”, a ciò che di interessante emerge dal mondo delle culture, le luci e le sue ombre, le forze e le debolezze.
I temi: Convivenza, Dialogo, Laicità, Pace e Diritti Umani, Problemi Internazionali, Tematiche Giovanili e Femminili, Ecologia, Democrazia, Società, Memoria e Tradizioni,Teoria e Ricerca Sociale, proponendo l’Analisi e lo Studio delle forme di Potere, delle Strutture Sociali e dei Modelli Economici, dei Fenomeni Migratori e delle Società Multiculturali, della Ricerca Internazionale. In una parolaCultura disciplina che -diversamente da quanto s’immagina - articola tutte le azioni più complesse delle materie dell’insegnamento scolastico, per meglio cogliere le trasformazioni della società.
Allora Felice RESILIENZA a tutti.
Fonte immagine (Mamietitine Center)
Angela Maria Spina