Vademecum anti-stupro: si accende la polemica femminile
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ROMA, 27 LUGLIO 2011 - Non indossare vestiti particolarmente appariscenti se prendi la metro la sera da sola, guida tenendo la destra ma non accostarti troppo al marciapiede su strade isolate, se sei sola e costretta a viaggiare di notte avvisa il controllore e il capotreno, evita strade buie e deserte anche se ti trovi nel centro della città, tieni sempre il cellulare in tasca o in mano quando rientri di notte. Questi sono solo alcuni dei consigli che si possono leggere sulle 24 pagine del “Vademecum per la sicurezza” pensato da un gruppo di signore (in prima linea Anna di Lallo) e patrocinato dal comune di Roma. [MORE]
Distribuito da metà luglio nella capitale, il decalogo anti-stupro è già finito al centro di numerose polemiche. Sicuramente l’attivismo delle signore autrici dell’opuscolo è in buona fede, non lo mettiamo in dubbio. “Il mio voleva essere solo un modo per aiutare le fasce più deboli. Sono consigli forse banali, come mettere la borsetta nella busta della spesa, o tenere il cellulare in tasca quando si è da sole di notte, impostato sui numeri del 112 e 113. Consigli della nonna? – dice Anna di Lallo – Ma sempre validi”.
Eppure molte donne della capitale non hanno gradito e scenderanno in pizza Trilussa a manifestare per un’idea più nobile di sicurezza e a favore di una cultura rispettosa delle differenze.
Più che un vademecum per le donne, sarebbe necessario un decalogo per gli uomini per porre fine finalmente ad una società che si fonda sull’odio e sulla paura.
Roberta Lamaddalena