Uxoricidio Bottega: il marito non va in carcere per prescrizione del caso
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SANTA TERESA DI SPOLTORE (PE), 7 NOVEMBRE 2013 – Sono passati ormai 23 anni da quando una sera del marzo 1990 Giulio Cesare Morrone ha ucciso in casa e poi ha gettato il corpo a Bondeno, in provincia di Ferrara, la moglie, Teresa Bottega, di soli 35 anni che era stata dichiarata scomparsa. [MORE]
Un caso che era stato archiviato immediatamente come allontanamento volontario della donna, poiché le continue liti e le violenze avevano fornito un valido alibi al marito che ha confessato solo dopo essere stato messo alle strette dalla Questura. Ad incastrarlo un uomo di chiesa che aveva avuto una conversazione con il sacerdote del paese: il parroco era stata informato, in confidenza e non in confessione, dell’accaduto 10 anni dopo l’evento.
Le forze dell’ordine non avevano all’epoca elementi per indagare e il sacerdote non poteva dare informazioni sull’identità dell’assassino, grazie però alle descrizioni del testimone indiretto – piccolo imprenditore, installatore d’impianti elettrici, con un figlio deceduto – due mesi fa sono riusciti ad incastrare Morrone il quale ha confessato, all’età di 55 anni, l’uxoricidio compiuto.
Il pm, Valentina D’Agostino, aveva richiesto per Giulio Cesare Morrone 16 anni di reclusione per omicidio volontario, ma il giudice per l’udienza preliminare, Gianluca Sarandrea, ha archiviato il caso poiché caduto in prescrizione. L’udienza con il rito abbreviato si è svolta oggi alla presenta di Giulio Cesare Morrone e delle due sorelle e del fratello della donna.
Il corpo di Teresa Bottega non è mai stato trovato, ma dalle ricostruzioni dopo la lite il corpo sarebbe stato gettato in un corso d’acqua e probabilmente trascinato dalla corrente: la polizia mobile sta ora cercando il corpo della donna che potrebbe essere riemerso senza identità. La donna aveva anche due figli, di cui uno deceduto pochi mesi dopo la sua scomparsa e un’altra ormai adulta con famiglia a Pescara.
Erica Benedettelli
[immagine da giornalettismo.com]