USA: è corsa alle armi dopo la strage, Obama pensa di rivedere le leggi che ne regolano il possesso
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ROMA, 25 LUGLIO 2012 – Una sorta di nuova corsa agli armamenti sta caratterizzando gli Stati Uniti negli ultimi giorni. Il terrore impazza e la paura di un nuovo, sanguinoso attacco si fa sempre più strada fra la popolazione, tanto da portare cinquanta persone, in Arizona, a lasciare in preda al panico la sala di un cinema a causa dei sospetti comportamenti di un giovane, poi rivelatosi un semplice ubriaco.
In un momento in cui dominano il timore e l’incertezza, ogni cittadino americano sente sempre più impellente il bisogno di tutelarsi e, paradossalmente, di ricorrere alle armi al fine di proteggere se stesso e i propri cari. [MORE]
Già nelle ore immediatamente successive alla strage, lunghe file affollavano le entrate dei negozi di armi da sparo, e orde di cittadini decidevano di esercitare il diritto a possedere un’arma per autodifesa, regolarmente sancito dal Secondo Emendamento.
Paradossalmente, all’incremento della vendita di armi rispondono le dichiarazioni di Jay Carney, il portavoce presidenziale, che avanza la possibilità, già precedentemente accennata nelle ore immediatamente successive al massacro, che il Presidente Obama si occupi in futuro di rivedere le leggi che regolano le modalità di acquisto e possesso di armi sul suolo americano.
Cresce, intanto, il rischio di tentativi di emulazione: già due uomini sospetti sono stati fermati dalla polizia e numerose armi da fuoco e migliaia di proiettili sono state ritrovate nell’appartamento di uno dei due, Timothy Courtis, dopo che alcuni agenti avevano rinvenuto nella sua auto, in seguito ad un fermo per eccesso di velocità, un Ak-47, quattro pistole e numerosi ritagli di giornale riguardanti la strage di Denver.
(foto ilmegafonoquotidiano.it)
Elisa Lepone