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In una società senza freni, si rischia in qualsiasi momento di sbattere contro il primo muro. Si viaggia spesso senza regole. Sempre di più cresce l’idea che la libertà sia fare tutto ciò che si ritenga necessario, per sé o per un qualsiasi gruppo di riferimento. Si ignora completamente, come fosse una eresia da incriminare, il fatto che nulla è lasciato alla libera volontà dell’uomo, al suo cuore, alla sua intelligenza oppure ai suoi pensieri, sentimenti, scelte, desideri. Non è questa una dichiarazione di impotenza umana, ma una consapevolezza interiore che rafforza l’uomo e lo rende più protagonista. Lo riporta ad una forte autonomia, rispetto al ruolo spesso assunto in relazione a delle imposizioni, figlie di direttive condizionate dai poteri forti di turno.[MORE]
Bisogna capire, una volta per tutte, che tutto il bene da fare e tutto il male da non fare sono rigorosamente dettati dal Signore. Se guardiamo intorno a noi, ci accorgiamo che funziona tutto in altro modo. Le mediazioni e le relazioni sono di continuo drogate. Quando poi anche la Chiesa perde la sua vocazione primaria di mediatrice tra Cristo e l’uomo, i risultati non possono che essere un disastro. Se Essa non parla a nome del Figlio dell’uomo, ma per motivi contingenti si presenta in nome dell’uomo, si rischia di aprire un corto circuito sociale dalle conseguenze negative per la società in genere. Può così succedere, scrive Mons. Di Bruno, che anziché difendere i diritti di Dio su ogni uomo, spesso si difendano i diritti dell’uomo verso l’altro uomo, dimenticandosi di gridare ad ogni essere umano quali sono i doveri degli uni verso gli altri; quelli stabiliti da Dio, non certo quelli inventati dagli uomini.
Quanto Gesù dice nelle sei contrapposizioni tra la Legge Antica e la Nuova riguarda ogni uomo. “1) Avete inteso che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; 2) Anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu porgigli anche l’altra. 3) E a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. 4) E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due. 5) Da’ a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle. 6) Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano”. Non siamo di fronte a delle imposizioni, ma a delle strade che portano alla salvezza di ogni uomo.
Noi però snobbiamo queste avvertenze e ci prostriamo dinnanzi a certe valutazioni di mercato e della politica, a tutela di un sistema che spesso rafforza solo i più forti. Un apparato che osa a volte manipolare la natura e la realtà nel suo insieme, pur di mantenere il potere. Ma le parole di verità di Cristo sono per tutti. Per il ricco verso il povero, ma anche per il povero verso il ricco. Per il mite verso il violento, ma anche del violento verso il mite. Per l’uomo verso la donna, ma anche della donna verso l’uomo. Per chi deve accogliere il forestiero, ma anche per il forestiero accolto. Se l’uomo continua in ambiguità a parlare ad uno del Vangelo, mentre all’altro lo nasconde, non si pone di sicuro come mediatore di Cristo, ma come misero intermediario di sé stesso.
Egidio Chiarella
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