Università di Milano: tasse dimezzate per chi studia e lavora
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Università di Milano: tasse dimezzate per chi studia e lavora

sabato 21 dicembre, 2013

MILANO, 21 DICEMBRE 2013 - Nell'Università Statale di Milano arriva una grossa rivoluzione. Per la prima volta saranno agevolati gli studenti che lavorano per potersi pagare gli studi e che, molto spesso, escono fuori corso per poter completare il proprio percorso accademico. Ma anche coloro che, per problemi familiari o economici, non riescono a seguire corsi o a sostenere esami, finendo "parcheggiati" all'università per anni.

Tutti questi universitari "part-time" dal prossimo anno accademico, potranno pagare la metà delle tasse al momento dell'iscrizione, ricevendo il 50% o il 75% di sconto sulla rata, e, ovviamente, saranno obbligati a raggiungere solo la metà o tre quarti dei crediti formativi previsti in un anno normale.

La proposta è stata approvata dal senato accademico dell'ateneo ed è stata accolta con entusiasmo dagli studenti che hanno inviato almeno una cinquantina di e-mail per complimentarsi con la Statale per questa idea che potrebbe essere una soluzione per sostenere il diritto allo studio per chi si trova in difficoltà economiche ma ha il desiderio di studiare e di laurearsi.

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Inoltre non ci sarà alcun obbligo di presentare il contratto di lavoro per accedere a queste agevolazioni. Se durante il percorso si "cambierà idea" si potrà modificare il piano di studi, ed accelerare i tempi di laurea mettendosi in regola con gli ultimi pagamenti. 

Stefano Simonetta, delegato del rettore per il rapporto con gli studenti  ha affermato: "È una novità molto positiva per tutta la Statale che in questo modo riesce a ridurre il numero dei fuori corso. Ma è soprattutto un modo per cercare di rendere la vita più facile a chi ha difficoltà in un periodo come questo".

Quello della Statale di Milano è un valido esempio per tante università italiane che si sono poste come obiettivo l'agevolazione allo studio per gli studenti più colpiti dalla crisi economica, come l'Università di Camerino, dove i figli di genitori in cassa integrazione, in mobilità o disoccupati da un anno non pagano tasse, ma anche alla Sapienza di Roma, che agevola i genitori che hanno già il primogenito all'università e desiderano iscrivere il secondogenito allo stesso ateneo. L'Università di Foggia agevola gli studenti più disagiati e meritevoli, mentre la Bocconi riserva a pochi studenti senza possibilità economiche l'iscrizione gratuita più vitto, alloggio, libri, computer ed una borsa di studio.

Fonte: La Repubblica 

Valentina D'Andrea


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