Una vita da leader: Bruno Vettore alla libreria San Paolo
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NAPOLI, 18 GIUGNO 2013 - Presentato in anteprima al Caff letterario della XXVI edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino, Trent’anni di un avvenire è l’opera prima di Bruno Vettore, A.D. del Tree Real Estate Group è holding proprietaria dei marchi Gabetti Franchising, Grimaldi Immobiliare e Professionecasa.
Il libro non vuole essere l’auto-celebrazione di un personaggio pubblico manifesto di un Made in Italy vincente, piuttosto si propone invece come un’eredità, una legacy in progress, la cui condivisione arriva, non a caso, in occasione dei trent’anni di carriera professionale dell’autore e non prima.
E’ la storia di un ragazzo che a vent’anni inizia la sua prima esperienza come agente di una società immobiliare e dopo tredici ne diventa il direttore generale ma non solo.
La prima esperienza editoriale di Bruno Vettore fonde il racconto autobiografico alle esperienze proprie di un professionista dell’immobiliare, anticipando e poi descrivendone il percorso umano che ha portato l’amministratore delegato di TreeRe ad essere il leader che è oggi, forte di un Cavalierato guadagnato sul campo e dell’apprezzamento dei suoi colleghi così come dei suoi competitori.
“Ho avuto modo di intervistarlo diverse volte. Mi ha sempre colpito la chiarezza, la precisione e soprattutto la determinazione del personaggio.
Una persona che mette passione in quello che fa.
Quando ci lamentiamo della crisi e dei fatturati mancanti ci siamo chiesti se abbiamo davvero messo passione in quello che facciamo?” – così Gian Maria Brega, marketing manager NITHO e già affermato operatore di marketing immobiliare, nella recensione pubblicata su Immobiliare.com – “Non a caso la prefazione è di Roberto Re, guru del coaching in Italia, grande motivatore. Faccia nota a chi franchising, in quanto spesso speaker e testimonial in corsi e convention delle grandi reti organizzate. Come scrive Vettore? Scrive in modo vincente“.
“Sulle prime, temevo di imbattermi in un personaggio autocelebrativo e un pò narciso, nel classico manager che all’apice del successo resta ipnotizzato dalla propria immagine, vantandosi di aver ricevuto l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine Al merito della Repubblica Italiana” – scrive Alessandro Dattilo, giornalista professionista, storyteller d’impresa e copywriter specializzato nella formazione e nel coaching sui temi della scrittura professionale e del personal branding – “Quando ho cominciato a sentirlo parlare del suo lavoro e dell’appena pubblicata fatica letteraria ho capito invece di avere di fronte una persona determinata e appassionata delle proprie idee. Un uomo capace di scoprire, cogliere e interpretare dettagli.
Partendo da una semplice espressione del volto e risalendo fino ai più riposti segreti della personalità e dell’animo umano“.
E’ raro riuscire a trasporre su carta la passione, le attitudini e i tratti distintivi di una forte personalità a maggior ragione se si deve scrivere sulla propria persona senza cedere alle auto celebrazioni o alla facile via del racconto monotematico.
“Non era facile scrivere di vite e carriere senza annoiare o fuorviare il lettore. Per fare questo, bisognava produrre connotati narrativi, incalzati da un ritmo motivante e da un linguaggio asciutto ed efficace“, impresa che riesce a Bruno Vettore.
“Nel ruolo di autore letterario riesce a parlarci di partite di calcetto con gli amici e di grandi convention aziendali. Di temi alti e di particolari della vita quotidiana. In sintesi, della vittoria di tutti coloro che riescono a credere in se stessi e nell’idea che la crescita umana e professionale sia un processo in continuo divenire“.
Trent’anni di Un Avvenire è un libro dall’architettura non banale.
E’ un libro in cui ogni parola ha scopo e senso là dove l’autore ha voluto che fosse e dove il professionista, il leader, la persona e il ragazzo di ieri s’incontrano più volte, s’incrociano senza competizione e senza che uno ceda il passo all’altro.
Accade perfino quando vengono affrontati temi delicati come quello della Leadership a cui Bruno Vettore dedica la parte centrale del libro, condividendo con il lettore la sua interpretazione del ruolo e delle competenze del Leader declinata in otto pilastri fondamentali.
E’ un tema delicato su cui convergono tutti gli aspetti distintivi della personalità dell’autore, tanto nel trattare con ironia mirata l’antitesi della “non-Leadership” – modello da comprendere per poter essere eluso limitando in tal modo gli errori che degenerano le sinergie di un gruppo – quanto nel tra sferire il concetto per cui la figura del Leader non è brand esclusivo del mondo business: “Il capitano di una squadra di calcio, il riferimento naturale di un gruppo di amici, il genitore, sono solo alcune delle declinazioni possibili di una leadership, fino ai grandi gruppi aziendali“.
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