Una notte per resistere. La galleria Kunsthaus Tacheles di Berlino sconfigge le minacce di sgombero
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BERLINO, 15 MARZO 2012 - Gli appartenenti all’ormai celebre movimento di I support Tacheles ce l’hanno fatta ancora. Nella notte tra martedì e mercoledì scorso circa trecento persone si sono riunite al Kunsthaus Tacheles di Berlino per proteggere il cuore pulsante del quartiere Mitte dalla minaccia che la polizia potesse mettere i sigilli all’ingresso intorno alle alle prime luci dell’alba. Dalle 4 del mattino il folto gruppo di sostenitori si è riunito per una Frühstück – colazione - di resistenza, dopo che nella serata di martedì un appello sulla rete reclamava supporto di fronte all’intimidazione di sgombero della struttura da parte della banca proprietaria dell’immobile.
Non avessero trovato nessuno all’ingresso, ora il centro culturale più vivo di Berlino, luogo simbolico e punto nevralgico che richiama artisti internazionali da più di ventanni, sarebbe probabilmente chiuso. E invece anche ai piani del Kunsthaus Tacheles le attività sono continuate per tutta la notte, le mostre e gli atelier sono rimasti visitabili, artisti e sostenitori hanno improvvisato jam sessions musicali. All’ingresso, persone di tutte le età hanno atteso il probabile arrivo della polizia facendo colazione, suonando, anche intrattenendosi con una partita di scacchi, discorrendo del momento e assistendo alla performance di uno degli artisti attivi presso il centro la galleria. Non c’era timore né rassegnazione, solo volti orgogliosi di chi affronta una realtà scomoda con estrema dignità. [MORE]
Sono ormai anni che l’esistenza della galleria d’arte moderna simbolo di Berlino viene minacciata dalla banca HSH Nordbank, proprietaria dell’immobile, che vorrebbe demolire l’edificio e farne un hotel di lusso. Il fabbricato vive nel centro del quartiere Mitte ormai dall’inizio del secolo scorso. Da allora ha ospitato un centro commerciale, è stato un covo di SS negli anni più neri e ha retto ai bombardamenti della II Guerra mondiale. Dopo la caduta del Muro un collettivo di artisti ha occupato lo spazio per evitarne la demolizione e si è trovata a gestire un centro sociale diventato presto molto altro: laboratorio di eccellenza artistica dove decine di artisti internazionali trovano lo spazio per sviluppare discorsi artistici che trascendono quello meramente politico ed esprimono l’universalità dell’umano.
E così trecento persone si fanno trovare all’ingresso di un edificio che un colosso finanziario vorrebbe far sgomberare e la polizia se ne va: la HSH Nordbank non saprà di star giocando un po’ sporco? E che brutta pubblicità uccidere un cuore tanto vivo, che tanto sente e tanto vuole. Diventa importante tenere alta l’allerta e continuare a sostenere il Tacheles con la campagna di solidarity email che lancia i suoi appelli principalmente dal blog Kritikdesign. Se ne parli, a voi la parola.
Claudia Di Giacomo