Un Parroco dell'Imperiese ha bruciato durante la messa domenicale l'effigie di Papa Ratzinger
Cronaca Liguria

Un Parroco dell'Imperiese ha bruciato durante la messa domenicale l'effigie di Papa Ratzinger

lunedì 4 marzo, 2013

IMPERIA, 04 MARZO 2013- " Colui che per viltade fece il grande rifiuto" ebbe a scrivere il Sommo Poeta Dante Alighieri, nella Divina Commedia, di Papa Celestino V°, il monaco molisano, al secolo Pietro da Morrone, che rinunciò al Pontificato dopo essersi accorto che ogni strada per riformare la Chiesa Cattolica gli veniva preclusa a causa delle liti che contrapponevano i maggiori Principi italiani del tredicesimo secolo.

Il pensiero alla Divina Commedia deve essere balenato in testa al sessantasettenne Parroco di Castelvittorio, remoto villaggio montano di soli trecento abitanti sito nell'Alta Valle Nervia in Provincia di Imperia alle spalle della città di Ventimiglia, appartenente all'antichissima Diocesi che dalla città al confine con la Francia prende il nome seppur ormai la Curia Diocesana abbia sede nella più grande Sanremo.

Detto fatto: ieri mattina, durante l'unica Messa Domenicale che si officia nel villaggio, Don Andrea Maggi di origine lombarde, è originario del Lecchese, al momento dell'omelia ha preso l'immagine di Papa Ratzinger, una di quelle dozzinali fotografie che durante il Pontificato di Benedetto XVI° ornavano gli Uffici Parrocchiali delle Chiese cattoliche del globo terrestre, e l'ha incendiata asserendo che il Sommo Pontefice, che si è ritirato dalla massima carica della Chiesa Cattolica rinunciando al ruolo di Vicario di Cristo in Terra non sentendosi più supportato dalle forze fisiche necessarie a sostenere un così impegnativo e defatigante compito, è un pusillanime, non un vero Pastore di uomini come dovrebbe essere un uomo che ha consacrato la propria vita a Dio.

" Ha abbandonato le sue pecorelle nel momento del bisogno" ha aggiunto Don Andrea. Il tutto è avvenuto di fronte ad almeno cinquanta fedeli riuniti nella Chiesa di Santo Stefano Protomartire tra cui molti bambini. In gran parte sono usciti sdegnati dalla Chiesa quando lo stesso Don Andrea ha paragonato Papa Ratzinger, che ha terminato lo scorso ventotto Febbraio la propria missione, al comandante Schettino che l'anno scorso abbandonò la Costa Concordia al largo dell'Isola del Giglio durante il tragico naufragio che costò la vita a più di trenta persone. Per questo oggi Schettino è sotto processo a Grosseto.

Tra i fedeli usciti dalla Parrocchiale del paese sdegnati vi era anche il Sindaco di Castelvittorio Gianstefano Orengo che ha richiesto un incontro urgente con il Vescovo Diocesano Alberto Maria Careggio, tra l'altro dimissionario in quanto ultra settantacinquenne. In Curia a Sanremo ieri bocche cucite sino a sera quando una stringata nota emanata dal Vescovo in persona ha duramente stigmatizzato il gesto.

Comunque l'irritazione per quanto è accaduto è palpabile. Don Andrea, tra l'altro piuttosto labile in quanto ad equilibrio, alcuni anni fa quando era curato presso la parrocchia di San Secondo nella città di Ventimiglia predisse la fine del mondo alla soglia del terzo millennio e la cosa fece molto discutere. Ora il gesto clamoroso e, sicuramente, irriguardoso nei confronti di Papa Ratzinger. E' vero che i cattolici più tradizionalisti, ma anche l'Arcivescovo di Cracovia che fu segretario di Papa Woijtila, hanno criticato il gesto delle dimissioni del Santo Padre asserendo che " la Croce deve essere portata come fece Gesù Cristo sul Golgota sino all'ultimo", ma nessun consacrato era, per ora, giunto sino a tanto.           [MORE]                                      

Sergio Bagnoli        



(notizia segnalata da Sergio Bagnoli)


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