Un libro per ricordare: Il bambino con il pigiama a righe

Valeria Nisticò
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Un libro per ricordare: Il bambino con il pigiama a righe
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Oggi è la giornata della memoria e ho deciso di parlarvi di un libro che ci riporta bambini proprio in quell’epoca dove, l’odio e la stupidità dei grandi, non hanno permesso loro di crescere.
Quanti di noi avranno letto Se questo è un uomo? O Schindler’s list? O quel piccolo volume denso di emozioni de L’Amico ritrovato di Uhlman? Credo in tanti…Ma questa volta voglio dedicare il mio articolo a “Il bambino con il pigiama a righe” di John Boyne.[MORE]

Me ne parlò mia sorella: un caso editoriale! Da lì, ho deciso di comprarlo.
La vicenda è ambientata in piena seconda guerra mondiale. Il protagonista è Bruno, un bambino di nove anni, tanto piccolino da sembrarne di sei e tanto curioso da voler fare l’esploratore! Figlio di un comandante nazista, con la famiglia si trasferisce ad Auschwizt . E proprio per la sua voglia di esplorare, e la solitudine che vive in quel luogo pieno di soldati e grigiore,che un giorno decide di andare a scoprire il “mondo” sconosciuto al di là di quel recinto alto, intravisto dalla finestra della propria camera. Mondo pieno di persone che vanno in giro col pigiama a righe tutto il tempo. Quel giorno inizia l’amicizia tra Bruno e Shmuel. Con gli occhi di Bruno si rivive una delle pagine più crudeli della nostra storia: il Fuhrer diventa il Furio, Auschwihtz diventa Auscit, un campo di concentramento diventa un campo di tennis, e una stretta di mano diventa il segno di un’amicizia eterna. Amicizia che porterà Bruno e Shmuel ad “escogitare l’avventura finale” insieme.
Spontaneo ed ingenuo come i sentimenti di un bimbo di nove anni.
Un libro da leggere tutto ad un fiato. Un testo per riflettere e che ci ricorda che: " Tutto questo è accaduto tanto tempo fa e non dovrebbe più accadere . Non oggi."
 

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Scritto da Valeria Nisticò

Giornalista di InfoOggi

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