Un incontro in memoria dell’artista lametino Tonino Iacopetta
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LAMEZIA TERME (CZ) 22 DIC - Le associazioni culturali Samarcanda, Senza Nodi e Tonino Iacopetta, presiedute rispettivamente da Manuela Iacopetta, Nadia Donato e Barbara Iacopetta, hanno creato un momento di incontro on line per ricordare il lametino Tonino Iacopetta, critico, poeta e pittore a distanza di quasi tre anni dalla sua scomparsa.
Ad introdurre la poliedrica figura dell’artista è stata la nipote Manuela Iacopetta, la quale, tra l’altro, ha affermato che « noi tutti abbiamo il dovere di custodire e divulgare il patrimonio culturale di Tonino Iacopetta che tocca anche il campo dell’arte figurativa di cui esiste una raccolta di più di 200 opere».
Subito dopo il professore Francesco Polopoli ha tracciato il profilo letterario dell’artista lametino, il dottore Michele Roperto quello umano e il maestro Maurizio Carnevali quello artistico alla presenza dell’assessore alla Cultura Giorgia Gargano che ha definito Tonino Iacopetta « una delle figure intellettuali che fanno parte della quotidianità della vita e sempre presente nelle attività culturali portate avanti nella città».
Nel corso della manifestazione è emersa la figura a tutto tondo di Tonino Iacopetta, di uomo e di artista nonché di profondo conoscitore della Letteratura italiana ed europea e, forse, di primo critico del poeta sambiasino Franco Costabile ma anche di altri esponenti del panorama culturale italiano quali Penna, Caproni, Luzi, Bertolucci, Sereni ed altri ancora.
Versatile e dotato di intelligenza lucida, artista capace di stupire e trasmettere validi messaggi alle nuove generazioni lametine, Tonino Iacopetta è rimasto impresso nella memoria storica dei suoi concittadini anche per le sue capcità poetiche espresse nelle sue opere (L’ultima riva, Minimalmente, Reticoli, Veloce sogno ) e per la sua passione per la pittura a cui si era dedicato in una fase della sua vita rielaborando in modo originale Rotella, il Futurismo di Marinetti e la pittura delle avanguardie americane degli anni Sessanta.
Il momento culturale si è rivelato un autentico percorso artistico e biografico dell’artista sapientemente illustrato dal professore Francesco Polopoli secondo il quale «Tonino Iacopetta è un uomo eclettico nel panorama delle cultura lametina che percorre il cammino della tradizione e dell’ innovazione, quest’ultima presente nelle liriche di ispirazione dadaista e futurista e nel collage.
Legato a Iacopetta da lunga e duratura amicizia, Michele Roperto lo ha ricordato come «un uomo affamato di libri e possessore di libri rari, frequentatore di librerie, di biblioteche tra cui quella di suo padre da cui attingeva le opere che lo interessavano».
« Tonino Iacopetta se n’è andato affamato lasciandoci una bella eredità» ha commentato il maestro Maurizio Carnevali il quale ha sottolineato «la personalità complessa dell’artista indotto da una necessità di natura spirituale ad esprimere la sua straripante energia. Il suo era un atteggiamento di un bambino che è felice di produrre delle cose e poi si sorprende davanti a un’immagine che prima era stata pensiero.
La sua maturità artistica non è da collegarsi alla pittura che paradossalmente non ha mai esercitato a livello accademico anche se per la quale occupa comunque un posto nelle arti figurative, ma al collage che consente alle singole opere di essere interpretate perfettamente.
Iacopetta coglie il senso del Futurismo, specialmente di Marasco, come un prodotto che utilizza per sé a piene mani. Infatti i lavori che si riferiscono al Futurismo manifestano simulazioni di altre opere a cui aggiunge il suo contributo come se volesse amplificarle o stravolgerle».
Lina Latelli Nucifero
Foto: Tonino Iacopetta