Politica
Ultimi sondaggi: in testa Pd e M5s, sale la Lega Nord
ROMA, 1 LUGLIO - È testa a testa tra Pd e M5s nelle intenzioni di voto degli italiani, secondo quanto emerge dagli ultimi dati elaborati dall'Istituto Ixè per Agorà (Raitre). Il nuovo sondaggio politico elettorale ha confermato il momento di flessione che attraversano i due maggiori partiti del paese già evidenziato dai dati reali nelle recenti elezioni amministrative 2017, perse da entrambi e malamente dal Pd ai ballottaggi.[MORE]
Rispetto ai dati del mese scorso il Pd perde l’1,9%, mentre il movimento di Beppe Grillo ha fatto registrare un più contenuto calo del 1,2%. Pd ora al 27,4%, M5s al 26,8%. Dunque, nonostante l’arretramento più consistente rispetto agli avversari, secondo Ixè nessun sorpasso da parte dei pentastellati, il partito democratico resta primo con un distacco dello 0.6%.
Crescita centrodestra. Quello che spicca dal sondaggio condotto da Ixè è la crescita di tutti i partiti del centrodestra e in modo particolare, confermando anche in questo caso i risultati delle urne, della Lega Nord, che dal precedente 12,7% è balzata al 14% sorpassando Forza Italia ferma al 13,7%, ma a sua volta in crescita dello 0,5%. Guadagna consensi anche Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni che arriva al 4,4%. Di poco sotto la soglia del 3% Alternativa Popolare.
Stando ai dati Ixè, il centrodestra unito al momento batterebbe anche un’eventuale coalizione Pd-Mdp, e a proposito del nuovo soggetto politico di Bersani e D’Alema, sempre rispetto ai dati di fine maggio da segnalare una crescita dello 0,3% (dal 2,7% al 3,4%).
I leader. Per ciò che riguarda i singoli leader, seguendo di pari passo l’andamento delle rispettive formazioni politiche continua a perdere consensi Matteo Renzi, ora al 28%; era due punti sopra nelle precedenti previsioni e al 49% nell'autunno di tre anni fa, dopo pochi mesi dal suo ingresso a Palazzo Chigi. Mentre resta stabile al 34% il consenso nei confronti del premier Paolo Gentiloni.
A salire è invece il segretario della Lega Matteo Salvini, passato dal 20% di fine maggio al 23% oggi, aiutato evidentemente anche dalla questione immigrazione, percepita come emergenza da oltre l’80% degli interpellati.
Maria Azzarello
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