UL3 le crisi umanitarie più cruente per Star Comics
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UL3 le crisi umanitarie più cruente per Star Comics

giovedì 23 gennaio, 2020

Roma, 23 gennaio 2020 - Il cosiddetto “graphic journalism” si è conquistato anche nel nostro paese uno spazio nobile nell’editoria a fumetti, assumendo i tratti di un genere ben definito e maturo, tanto da riuscire a far arrivare nelle case dei lettori fatti ed avvenimenti di cronaca lontani, narrati però in forma pienamente giornalistica e documentale. 

Molto si deve alla bravura degli editori, in questo caso la nostrana Star Comics, e principalmente ai percorsi professionali di diversi autori che, come nel caso di “UL3”, si sono personalmente “sporcati” le mani con la realtà martoriata dalle guerre e dalla povertà che, purtroppo, ancora oggi insistono su aree del nostro mondo. 

“UL3”, oltre ad essere una graphic novel ideata dallo sceneggiatore americano Joshua Dysart (Vertigo, Valiant), è anche un vero e proprio reportage che ha scelto il codice narrativo del fumetto per consentire ai lettori di comprendere la triste crisi umanitaria di chi è stato in fuga dall’Isis e di chi è stato costretto a sopravvivere in disumane condizioni nei territori del Ciad, del Sudan del Sud o dell’Iraq. 

“UL3”, che nella classificazione dell’ONU, è l’acronimo per definire l'Urgenza Livello 3, ovvero il più alto grado di crisi umanitaria registrabile in aree teatro di guerra e di crisi, apre di fatto una finestra su come il World Food Programme (WFP) delle Nazioni Unite consenta ogni anno di portare aiuti a milioni di persone che, a livello globale, continuano purtroppo a soffrire la fame. 

Scritta, come detto da Joshua Dysart, con l’aiuto di Jonathan Dumont, capo del dipartimento multimediale del World Food Programme e vincitore di un Emmy Award, considerato uno degli uomini in prima linea nel filmare e raccogliere i racconti dei popoli in lotta contro la fame, “UL3” ha visto alle matite Alberto Ponticelli (Image, Marvel, DC) e Pat Masioni (DC) che, dal Congo, è stato il primo disegnatore africano a cimentarsi con il comicdom occidentale, i quali hanno dato vita ai toni forti di questo volume che documenta la guerra e la povertà degli abitanti di alcune zone tra le più conflittuali del nostro pianeta. 

Davanti alle realtà più brutali che ci entrano troppo velocemente in casa attraverso altri media, il fumetto continua ad avere un pregio: sedimentare attraverso i ritmi più lenti della lettura quella forza riflessiva che ognuno dentro di noi ha. Mai dimenticarla: si chiama speranza.

Maurizio LOZZI



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