Uil Scuola Piemonte: "Gutta cavat lapidem", la goccia che scava la pietra
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Torino 27 maggio 2011-Bisogna crederci fino in fondo e, con riferimento alla citazione latina, Diego Meli, Segretario Generale della Uil Scuola Piemonte, intende non arrendersi. Ieri si è svolto il sit-in della Uil-scuola del Piemonte.
Prosegue l'iniziativa messa in campo nell'ottobre scorso dalla Uil Scuola Piemonte:
“PER NON DIMENTICARE“.
Oltre a una folta delegazione di tutte le province e a diverse decine di lavoratori, erano presenti anche molte personalità politiche, regionali e comunali.
Una delegazione della Uil-Scuola Piemonte guidata dal Segretario Generale Diego Meli è stata ricevuta in Prefettura.[MORE]
Diego Meli dichiara:
<<Ci hanno assicurato che un documento con le nostre rivendicazioni e proposte sarebbe stato inviato in serata al Sig. Ministro. Abbiamo illustrato la condizione della scuola e in particolare la situazione della scuola piemontese a cominciare dai tagli agli organici, alle classi numerose, ai tanti precari, ai tanti perdenti posto. La questione riguarda più in generale i lavoratori della scuola partendo dai contratti bloccati, alle risorse ridotte, agli stipendi fermi, ai soprannumerari, ai concorsi inesistenti, ai tempi pieni soppressi nella città di Torino e Asti.
Si e' riaffermato il fatto che serve un patto per la scuola per assicurare Stabilità, Continuità e Funzionalità alla stessa.
La Uil-Scuola rivendica: la Conferma e potenziamento del Tempo Pieno, Classi meno numerose e aule più sicure, Immissioni in ruolo sui posti vacanti in organico di diritto, Organico funzionale pluriennale a partire dal 2012 – 2013, Incarichi pluriennali, Concorsi per le materie e i posti dove sono esaurite le graduatorie, Concorsi riservati per il Personale ATA, Reiterazione del decreto salva-precari.
Siamo pronti a continuare la protesta, la nostra mobilitazione, confermando le esigenze necessarie e sufficienti da soddisfare affinchè si possa migliorare le attuali condizioni delle istituzioni scolastiche nel Nostro amato Paese. Siamo ottimisti perché investire nella cultura è l'unica speranza di un futuro che sa guardare avanti.
Il cambiamento positivo è continua evoluzione, dobbiamo abbandonare quella fase di stagnazione che non deve appartenerci>>.
Gian Luca Cossari