Ue taglia stime Pil dell'Italia. Mef: «Le previsioni Ue confermano consolidamento finanza pubblica»
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Ue taglia stime Pil dell'Italia. Mef: «Le previsioni Ue confermano consolidamento finanza pubblica»

martedì 25 febbraio, 2014

MILANO, 25 FEBBRAIO 2014 - Nel capitolo delle previsioni della Commissione Ue dedicato all’Italia parla di «severa recessione», aggiungendo che nel nostro Paese si sta assistendo ad «una lenta ripresa. Lieve miglioramento del deficit, ma – puntualizza l’Ue senza cambiamenti di politica il saldo è destinato a peggiorare nel 2015». Un quadro non proprio entusiasmante.

Così, gli economisti dell’Ue, mentre hanno rivisto a rialzo le previsioni di inverno (rispetto a quelle d’autunno) la stima per la crescita dell’Eurozona nel 2014 da 1,1 a 1,2 percento, riducono quelle dell’Italia dello 0,1, da 0,7 a 0,6%. [MORE]

A tal riguardo, in una nota, il ministero dell'Economia ha commentato la decisione della Commissione: «Le previsioni invernali 2014 della Commissione europea confermano un consolidamento della finanza pubblica italiana: il rapporto deficit/Pil nel 2013 non supera la soglia del 3% prevista dai trattati europei, mentre per il 2014 è stimato a 2,6% - valore inferiore alle precedenti stime della stessa commissione (2,7%) e più vicino alle stime formulate dall'Italia (2,5%)».

Inoltre, il suddetto comunicato prosegue puntualizzando: «Questo dato è la conseguenza dell'abbassamento dei tassi d'interesse sul debito pubblico - la Commissione europea rivede la previsione sul debito in calo dal 134% al 133,7% del Pil - effetto anche della riduzione del rischio-paese. La Commissione stima una ripresa degli investimenti in Italia per la prima volta dal 2010, e a tassi superiori a quelli registrati negli ultimi dieci anni. Si tratta di una inversione di tendenza fondamentale per favorire l'aumento dell'occupazione».

Si legge ancora nella nota: «Le previsioni invernali 2014 della Commissione europea, tra cui un andamento del Pil ancora non soddisfacente, sottolineano la necessità di azioni volte a stimolare la crescita e al tempo stesso a mettere sul piano della discesa il debito pubblico. Al perseguimento di questi risultati contribuiranno il processo di privatizzazioni già avviato e l'intera azione di riforme cui si accinge il Governo».

Per il commissario europeo agli Affari Economici, Olli Rehn, «per iniziare a ridurre l’elevato debito pubblico italiano, in linea con la riduzione prevista dal Patto di Stabilità, dovremo vedere un aggiustamento strutturale maggiore». In merito al recente cambio della guardia al ministero dell’Economia, Rehn ha detto:«Pier Carlo Padoan è autore di numerosi rapporti per aumentare la crescita dell’economia e sulle riforme strutturali, sa che cosa deve essere fatto per ravvivare la crescita e ho fiducia che attuerà in Italia le stesse indicazioni (espresse quando era numero 2 dell’Ocse)».

Rosy Merola
 


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