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ISTANBUL, 11 FEBBRAIO 2014 – L'Unione Europea ha espresso preoccupazione riguardo la recente legge del governo di Ankara, che porrebbe un limite alla libertà di internet e favorirebbe un maggiore controllo degli utenti. Le critiche si sono scatenate da parte dell'opposizione, e sono piovute anche dall'estero, a seguito di una riunione con i ministri turchi a Bruxelles. Sul tavolo dell'incontro, avvenuto tra il capo della politica estera dell'Unione Europea Catherine Ashton, il commissario Stefan Fule, il ministro degli esteri turco Ahmet Davutoglu e il ministro per il dialogo politico Mevlut Cavusoglu, ancora una volta la questione dell'indipendenza della magistratura, e le limitazioni apposte alla rete, nel tentativo di riassettare i parametri idonei all'ingresso nell'UE che la Turchia sembra più volte raggiungere, per poi prontamente smarrire.
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Il primo ministro Erdogan ha respinto le critiche pervenutegli, affermando che la nuova legge sulla privacy di internet non intende porre un limite o una censura, ma bensì renderlo più sicuro e libero. I critici invece ritengono che l'iniziativa sia un chiaro piano di Erdogan di reprimere le voci dissidenti, e fermare l'ondata di notizie cadute a valanga a seguito degli scandali di corruzione.
«Un passo indietro, in un contesto che già soffre la libertà di stampa», secondo il capo del Parlamento Europeo Martin Schulz, mentre anche Washington si dice profondamente perplesso.
Foto: hurriyetdailynews.com
Dino Buonaiuto (corrispondente dalla Turchia)