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BRUXELLES (BELGIO), 22 LUGLIO 2014 - ‹‹Perché le riforme si facciano è indispensabile rafforzare gli incentivi a realizzarle››, queste le parole del ministro dell’economia, Pier Carlo Padoan, durante la presentazione del programma semestrale italiano al Parlamento Europeo. Padoan precisa ‹‹non si tratta di cambiare le regole, ma è necessario che le regole siano applicate e interpretate al meglio››.
Il programma economico italiano si dividerà in tre sezioni: integrazione economica, riforme strutturali e investimenti. In particolare, è il fronte delle riforme quello su cui si è maggiormente battuto Padoan constatando come ‹‹l’Ue è stata in grado di creare un modo per affrontare la crisi, quei Paesi che hanno avuto aiuti ora stanno tornando sui mercati ed è una buona notizia›› ma bisogna considerare anche che ‹‹le riforme hanno effetti positivi a lungo termine ma negativi nel breve: un Paese ha bisogno di uno, due, tre anni per vedere i frutti››.
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Per Padoan, quindi, la risposta a questo dilemma è una sola: flessibilità. ‹‹L’uso della flessibilità all’interno delle regole è un punto di partenza›› spiega il ministro ‹‹dobbiamo essere chiari sul perché ci serve››. L’accento posto dal ministro è sulla differenziazione dei costi poiché l’attuazione delle riforme in un governo ha dei costi politici, sociali ed economici che si manifestano immediatamente, mentre i benefici di crescita e di occupazione sono flessibili nell’arco temporale. Padoan ha esortato l’Ue a tenere conto di queste caratteristiche.
Erica Benedettelli
[immagine da agi.it]
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