Ue: Nessun allarme sui Conti pubblici italiani, ma Roma rispetti misure varate
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MILANO, 05 NOVEMBRE 2013 - Dopo due anni di pesante recessione in Italia si passa «dalla recessione a una debole ripresa trainatata dall'export. Una graduale e lieve ripresa a partire dal quarto trimestre». A sostenerlo, la Commissione europea nelle sue previsioni economiche autunnali, in cui - tra l’altro – sembrano essere confermati i dati diffusi ieri dall’Istat.
Infatti, anche per Bruxelles, ques’anno il pil italiano dovrebbe subire una contrazione dell'1,8%, mentre dovrebbe aumentare dello 0,7% nel 2014 e dell'1,2% nel 2015. A ciò si aggiungono i dati inerenti il rapporto debito/pil italiano, che dovvrebbe assetarsi al 133% quest'anno, per poi salire al 134% nel 2014 e diminuire al 133,1% nel 2015. Così, l'Ue - per ora - sembra promuovere la Legge di Stabilità del governo Leta, subordinandola «alla piena esecuzione delle misure di bilancio varate sinora».
In particolare, puntualizza la Commissione Ue: «Nonostante condizioni del credito persistentemente rigide, la domanda interna continua ad agire come principale ostacolo alla crescita. La revisione al ribasso della previsione sul pil rispetto al -1,3% della scorsa primavera è motivata principalmente da investimenti significativamente bassi, un ambiente esterno meno dinamico e un più forte apprezzamento dei tassi di cambio. Gli indicatori disponibili suggeriscono che la recessione potrebbe essere vicina a toccare il fondo. La produzione industriale è scesa a luglio e agosto, indicando un'ulteriore moderata contrazione nel terzo trimestre. Tuttavia, la migliorata fiducia delle imprese a a partire dall'inizio dell'estate, trainata soprattutto da una valutazione positiva degli ordinativi per le esportazioni, predice una graduale e debole ripresa della produzione nel quarto trimestre del 2013».
EUROZONA – «Ci sono segnali crescenti che l'economia europea ha raggiunto un punto di svolta, ma è troppo presto per dichiarare vittoria», ha dichiarato il commissario Ue agli Affari economici Olli Rehn durante la conferenza stampa, aggiungendo che «Il consolidamento fiscale e le riforme strutturali hanno creato le basi per la ripresa». In base ai dati diffusi da Bruxelles, per quanto concerne gli altri Paesi: nel 2013 il Pil della Germania dovrebbe registrare un progresso dello 0,5%, mentre nel 2014 dovrebbe salire all'1,7%. Invece, la Francia + 0,2% - nel 2013 - e +0,9% nel 2014. Le migliori performance le faranno registrare: Lussemburgo (+1,9%), Malta (+1,8%) ed Estonia (+1,3%). Per quanto concerbe la Spagna, secondo Bruxelles, il Pil si ridurrà dell'1,3% nel 2013, per poi iniziare a salire nel 2014 dello 0,5%, fino a registrare un +1,7% nel 2015. Complessivamente, il pil delll'Ue - per l'anno corrente – si stima una crescita pari a zero, per il 2014 dovrebbe salire dell'1,4%, mentre per il 2015, il Pil dovrebbe salire dell'1,7% e dell'1,9% nell'Unione europea.
(Fonte: Adnkronos)
Rosy Merola [MORE]