Ue, maxi-multa da 100 milioni a Facebook per aver collegato gli account di Whatsapp
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MILANO, 18 MAGGIO - L'Antitrust Ue ha deciso di infliggere una maxi-multa da 110 milioni di euro a Facebook per aver fornito informazioni fuorvianti nel momento dell'acquisto di Whatsapp, l'applicazione di messaggistica per smartphone. "È un segnale alle società che devono rispettare le regole Ue", ha dichiarato la commissaria alla concorrenza Margrethe Vestager. [MORE]
Nel 2014, dopo l’acquisto di Whatsapp per l’incredibile cifra di 19 miliardi di dollari, il social network creato da Mark Zuckerberg aveva assicurato alla Commissione Ue di non poter collegare gli account Facebook con quelli dell’app. L'informazione – affermano da Bruxelles – è stata messa nero su bianco due volte: sia nella notifica dell'operazione, che in una risposta a una richiesta di informazioni specifica della Commissione. Invece nell'agosto del 2016, aggiornando i termini del servizio, ha proprio disposto il collegamento tra i numeri di telefono della chat e i profili del social network.
Nel dicembre successivo l’Unione Europea ha chiesto spiegazioni su questa novità e ha indagato, scoprendo che già nel 2014, lo staff di Facebook era già al corrente della possibilità tecnica di poter collegare automaticamente i profili Facebook con quelli WhatsApp, sebbene lo avesse negato.
Nonostante le false informazioni fornite nel 2014, il consenso che la Commissione Ue diede alla fusione tra Facebook e WhatsApp resta valido. La decisione dell'Antitrust, sottolinea Bruxelles, "non ha impatto sulla decisione dell'ottobre 2014 di autorizzare la transazione", né è legata a ulteriori procedimenti legali in corso legati alla privacy dell'aggiornamento dei termini di utilizzo del servizio imposti agli utenti WhatsApp nell'agosto 2016.
La società di Zuckerberg ha poi ammesso l'irregolarità, collaborando con la Commissione. Quest'ultima ha quindi deciso di ridurre la multa a 110 milioni dai quasi 250 milioni di euro potenziali; secondo le regole europee sulle fusioni, infatti, Bruxelles può imporre una sanzione pari all'1% del fatturato annuo di una società se questa fornisce in modo intenzionale informazioni scorrette o fuorvianti. La multa imposta a Facebook è "proporzionata e deterrente", ha sottolineato Margrethe Vestager.
Giuseppe Sanzi
(fonte immagine dailyavenue.com)