UE: cani e gatti randagi possono essere usati come cavie
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UE: cani e gatti randagi possono essere usati come cavie

giovedì 9 settembre, 2010

Quando si deve giudicare una decisione scegliendo tra la salute, il progresso medico-scientifico, le esigenze delle case farmaceutiche e il dolore degli animali, crearsi un’opinione senza farsi trascinare dal cuore è impresa ardua. Per fortuna il giornalista non deve giudicare, almeno durante il suo lavoro e quindi riportiamo la notizia nuda e cruda.
Il Parlamento europeo ha deciso che cani e gatti "vaganti" possano essere usati per la sperimentazione se non è possibile raggiungere altrimenti lo "scopo della procedura" di ricerca.[MORE]
È stata questa deroga, assieme a quella sulla vivisezione delle grandi scimmie come lo scimpanzé che condivide con la specie umana oltre il 98 per cento del Dna, a suscitare le maggiori proteste, spingendo 40 eurodeputati ad alzarsi abbandonando l'aula in segno di protesta.
Il dibattito che ha portato a questo provvedimento è stato lungo e animato, da due anni infatti si cerca di rafforzare i metodi di ricerca alternativi alla sperimentazione sugli animali.
Moltissime le polemiche sul provvedimento come quella di Michela Kuan, della Lega antivivisezione “Da una parte si afferma la volontà di applicare solo le procedure di sperimentazione farmacologica e didattica che provocano il minimo di dolore, sofferenza e angoscia, dall'altra si lascia la porta aperta all'uso di animali in via di estinzione, alla cattura di scimmie allo stato selvatico, alla possibilità di effettuare in deroga procedure che comportino alti e prolungati livelli di dolore, all'uso di cani e gatti randagi, all'utilizzo delle cavie per più esperimenti".

In Italia è vietato da due leggi la sperimentazione su cani e gatti randagi e ci si chiede cosa succederà all’atto del recepimento della direttiva europea. “Credo che l'Europa potrà dichiararsi un luogo civile quando saremo riusciti ad evitare la sofferenza di animali senzienti nei laboratori di ricerca", risponde il sottosegretario alla Salute Francesca Martini. "E da questo punto di vista la direttiva è assai poco incisiva. In Italia comunque siamo un passo avanti e non intendiamo certo tornare indietro: non consentiremo la sperimentazione su cani e gatti".

C’è chi ritiene necessari gli esperimenti sugli animali come Silvio Garattini, direttore dell'Istituto Mario Negri di Milano,che ha invece osservato che in mancanza di test sugli animali, ancora oggi tutti i bambini colpiti da leucemia non avrebbero più di sei mesi di vita.

Per la deputata Pdl Gabriella Giammanco, invece, "la direttiva va a favore degli interessi delle industrie farmaceutiche e amplia la soglia di dolore per gli animali, in particolare cani, gatti e primati. Mi auguro che il nostro Paese recepisca in modo restrittivo quest'assurda direttiva".
Il dibattito rimane complicato e acceso, certamente ora chi deciderà di abbandonare un cane o un gatto dovrà avere uno scrupolo di coscienza in più.
 


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