Ue, avviata procedura contro la Polonia: "A rischio lo Stato di diritto"
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VARSAVIA, 20 DICEMBRE - L’Unione Europea ha preso una decisione senza precedenti nella sua storia scegliendo di avviare le procedure di attivazione dell´Articolo 7 dei Trattati contro la Polonia, i quali prevedono sanzioni fino alla riduzione degli aiuti e alla sospensione dei diritti di voto. Il procedimento è stato avviato in seguito a quelle che l’Ue denuncia come crescenti, sistematiche violazioni dei principi e valori dello Stato di diritto e dei Trattati europei da parte della maggioranza nazionalconservatrice ed euroscettica. [MORE]
"Abbiamo deciso col cuore pesante, ma non avevamo scelta, dobbiamo difendere trattati valori e spirito dell´Europa", ha detto annunciando la decisione il vicepresidente vicario della Commissione, Frans Timmermans. Immediata la reazione del partito polacco guidato da Jaroslaw Kaczynski e vicinissimo al premier euroscettico nazionalista ungherese Viktor Orbán. La portavoce del PiS (Prawo i Sprawiedlywosc, cioè Legge e giustizia), Beata Mazurek, ha dichiarato: "Deploriamo la decisione di Bruxelles, è una decisione politica adottata per punire la Polonia a causa del suo rifiuto di accogliere profughi o migranti musulmani", ha detto, aggiungendo: "Ma siamo sicuri che l´Ungheria ci salverà".
Più pacate le parole rilasciate a caldo dal nuovo premier Morawiecki: "La Polonia si prende cura dello Stato di diritto come la Ue, non un minimo di meno". Non è chiaro a breve ci sarà confronto tra i cosiddetti falchi e colombe nel governo, ma lo scontro tra l´Unione europea e la Polonia, che è il più importante membro orientale, è a livelli di durezza mai raggiunti prima.
Giuseppe Sanzi
(fonte immagine euranetplus-inside.eu)