Ucraina: sequestro-lampo volontari della Croce Rossa. Atteso domenica referendum separatista
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DONETSK, 10 MAGGIO 2014 - A diversi giorni dal rilascio degli osservatori dell'Osce, un altro rapimento ha avuto luogo nei territori dell'est dell'Ucraina, presso la regione di Donetsk. I florussi, infatti, si sono resi responsabili del sequestro-lampo di 7 volontari della Croce Rossa, uno svizzero e 6 ucraini, accusati dai rapitori di spionaggio.
Il fatto è avvenuto nella serata di venerdì, quando è stata assaltata la sede dell'organizzazione umanitaria e i volontari sono stati catturati, per essere poi rilasciati dopo poche ore. Una delle persone rapite sarebbe stata aggredita e colpita con un calcio di fucile e ora si troverebbe ricoverata in ospedale. Nel frattempo, secondo quanto si evince, il ministro dell'interno ucraino Arsen Avarok avrebbe riferito della cattura del comandante della polizia di Mariupol, Valeri Androshchuk, sempre per mano dei filorussi. [MORE]
Nella giornata di ieri, la situazione nella cittadina di Mariupol e nell'est del Paese era stata destabilizzata da violenti scontri tra separatisti e militari, per poi ristabilizzarsi con il ritito della Guardia nazionale. Il bilancio, putroppo, vede 7 morti e 39 feriti nei combattimenti di ieri. A diffondere i dati le autorità sanitarie della regione di Donetsk, anche se nel pomeriggio di ieri Arsen Avakov aveva parlato di 21 morti.
Si attende ora il referendum separatista previsto per domani, domenica 11 maggio, nelle regioni di Donetsk e Lugansk. I filorussi, infatti, avrebbero scelto di procedere comunque nonostate l'invito del presidente Putin a rinviare le consultazioni.
Gli Stati Uniti hanno voluto sottolineare che "i referendum sono illegali secondo la legge ucraina" e che "sono un tentativo di accrescere le divisioni e il disordine nel Paese". Lo ha spiegato il portavoce del Dipartimento di Stato americano.
Anche Merkel e Hollande hanno ribadito l'illegittimità del referendum, esortando Mosca a provvedere a un evidente ridimensionamento delle truppe al confine con l'Ucraina. Inoltre, i due leader hanno fatto sapere che ci saranno "conseguenze appropriate" qualora le elezioni presidenziali del 25 maggio non si tenessero come previsto.
Valentina Vitali
(Foto: www.tio.ch)