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ROMA, 5 APRILE 2012 – Sequestrò e uccise la moglie dell’uomo con cui aveva una relazione, Maria Teresa Crivellari, 55 anni, è stata condannata all’ergastolo dal gup del tribunale di Torino, Massimo Scarabello, per il sequestro, l’omicidio e l’occultamento del cadavere di Marina Patriti, la sua rivale in amore. Condannato anche il figlio della Crivellari a 15 anni e 4 mesi, invece per i sequestratori, Andrea Chiappetta e Calogero Pasqualino, rispettivamente 16 e 15 anni di carcere. Il marito della vittima non è mai stato indagato, si è sempre dichiarato all’oscuro di tutto, e anche dopo la scomparsa della moglie, nel 2010, aveva continuato a vedere la sua amante. La relazione tra i due durava da anni, lui le aveva promesso una vita insieme e lei gli aveva creduto. Aveva deciso di rapire la moglie, per ucciderla, o forse solo per spaventarla, da chiarire infatti sono ancora le dinamiche della morte della Patriti, la Crivellari ha dichiarato di averle somministrato del sonnifero, voleva solo addormentarla, e una volta svegliata spiegarle che suo marito avrebbe scelto lei. [MORE]
Poi ha seppellito il cadavere nel giardino della propria abitazione a Sant’Ambrogio, nel torinese. Quasi nove mesi dalla scomparsa, la vittima fu trovata con un sacchetto di plastica in testa. Le domande risarcitorie del marito invece non sono state accolte.
Giulia Cancedda
(fonte foto: chilhavisto.rai.it)