Turchia, Ministro degli Esteri Cavusoglu: "Pronti a riaprire dialogo con l'UE"
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Turchia, Ministro degli Esteri Cavusoglu: "Pronti a riaprire dialogo con l'UE"

giovedì 25 maggio, 2017

ROMA, 25 MAGGIO – Il Ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu ha dichiarato al quotidiano La Stampa che la Turchia è pronta ad avviare con l’Unione Europea il “reset” del processo di adesione, sottolineando come “l’allargamento sia il miglior soft power di cui l’UE disponga”.

Cavusoglu oggi incontrerà a Bruxelles i vertici dell’Unione, in quello che ha definito un meeting “molto importante, a condizione che l’Unione Europea, attraverso i suoi rappresentanti, manifesti un atteggiamento sincero”. Il Ministro ha inoltre rimarcato l’importanza dell’Europa per la Turchia, parlando di “un obiettivo strategico” e ribadendo la grande volontà da parte di Ankara di avvicinarsi all’Unione.[MORE]

“Abbiamo però anche dubbi ed esitazioni” ha proseguito Cavusoglu, affermando che “ si tratta di un’attesa che dura da sessant’anni, con negoziati che durano da 12” e ricordando che il Paese "ha assunto un atteggiamento costruttivo, e che in cambio si aspetta sincerità, onestà ed eliminazione del doppio standard”. In chiusura, il ministro ha poi dedicato un passaggio sul possibile referendum per la reintroduzione della pena di morte.

“L’Europa anziché cercare di capire il trauma vissuto dal popolo turco in seguito al golpe, ha preferito trasformare il dibattito sulla pena di morte in una critica ed in un fattore di minaccia per le fasi successive al processo di adesione” ha concluso Cavusoglu.

I negoziati per l’adesione della Turchia sono iniziati il 3 ottobre 2005. Attualmente, seppur formalmente ancora in corso, sono in una fase di stallo. Dei 35 capitoli da aprire e soddisfare per poter aderire, Ankara ne ha aperti solo 18 e chiusi 2. In particolar modo, grandi difficoltà sono legate ai capitoli 23 e 24, su Magistratura, Diritti fondamentali, Libertà, Giustizia e Sicurezza.

Su una possibile membership turca, inoltre, incombe la questione della Repubblica Turca di Cipro Nord, Stato riconosciuto esclusivamente da Ankara e formatosi in seguito all'occupazione militare da parte della Turchia dell'area settentrionale dell'Isola. Infine, a complicare ulteriormente la situazione, ha contribuito la recente riforma presidenzialistica voluta da Erdogan ed approvata con referendum dal popolo Turco. 

Nonostante il formale stato di apertura dei negoziati, e la sussitenza di accordi bilaterali tra Bruxelles ed Ankara (come ad esempio per la gestione dei flussi migratori), la prospettiva di un'adesione Turca all'Unione, ancor più alla luce degli accadimenti post-golpe, appare dunque estremamente lontana.

Paolo Fernandes

Foto: si24.it


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