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ANKARA, 26 DICEMBRE - Modello "Brexit" per disciplinare le relazioni tra Unione Europea e Paesi terzi non Membri, su tutti Turchia ed Ucraina. E' questa l'idea lanciata da Sigmar Gabriel, ministro degli Esteri tedesco, per consentire di stringere accordi più forti con candidati che, difficilmente, potranno trovare posto nell'UE a breve e medio termine.[MORE]
Allo stato attule, Ankara e Bruxelles sono firmatarie di un accordo per un'unione doganale dal 1995, e per lungo tempo si è cercato di ampliarne l'ambito di applicazione: la recente crisi nei rapporti diplomatici tra Germania e Turchia, tuttavia, ha rallentato (se non bloccato) questi tentativi.
La Turchia resta, inoltre, uno dei Paesi candidati a divenite membro dell'Unione. Degli oltre trenta "capitoli" che sono tuttavia da "aprire" e "chiudere" (si tratta di requisiti fondamentali che uno Stato deve soddisfare per poterne, successivamente, deliberare l'ingresso nell'UE ndr), meno di dieci sono stati definiti ed alcuni neppure mai aperti.
La recente svolta "autoritaria" post fallito golpe dell'esecutivo a guida Erdogan, insieme alla discutibile riforma costituzionale ed alle vere e proprie "pirghe" che hanno caratterizzato l'ultimo anno e mezzo del Paese dalla Mezzaluna, hanno tuttavia allontanato Ankara da Bruxlles, rendendone difficilmente pensabile un'adesione in tempi brevi.
Merita, invece, un discorso a sè l'Ucraina. Kiev è infatti esattamente nel mezzo tra l'Unione e la Russia, e negli ultimi anni ogni tentativo di significativo avvicinamento all'UE è stato ostacolato dai politici filorussi. La Rivoluzione Arancione del 2004 ha rappresentato, ad ogni modo, un punto di svolta ed un passo "verso Bruxelles" per l'Ucraina.
Nel 2007 sono quindi iniziate le trattative per un accordo commerciale ad ampio respiro, firmato e ratificato nel 2014 dal presidente Poroshenko, succeduto al filorusso Janukovic. Il 1 settembre 2017 è entrato pienamente in vigore l'accordo di associazione tra Ue e Ucraina, volto dunque a promuovere libera circolazione dei cittadini, eliminazione dei dazi, riavvicinamento delle legislazioni in materia di commercio e promozione dei valori e dei principi dell'Unione in Ucraina.
Paolo Fernandes
Foto: tpi.it