Turchia e corruzione, scende in campo l'Ordine degli Avvocati
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ISTANBUL, 7 GENNAIO 2014 – Il presidente dell'Ordine degli Avvocati turchi Metin Feyzioglu, ha dichiarato che gli scandali di corruzione e tangenti, che da settimane attanagliano le alte sfere della politica turca, potrebbero in realtà essere un'ottima occasione per correggere le gravi ingiustizie legali presenti nel sistema turco. «Se il primo ministro del paese afferma che c'è una struttura illegittima all'interno della magistratura, tocca a noi tutti dunque il compito di ripulirla. Ed è esattamente ciò che stiamo facendo». Feyzioglu ha fornito dettagli ai giornalisti, riguardo la visita al primo ministro Erdogan dello scorso 4 gennaio, dove si è discusso delle possibili soluzioni del caso. Ha preso parte ai colloqui anche il ministro della Giustizia Bekir Bozdag, e per circa un'ora e mezza si è cercato di buttare giù delle proposte da presentare al presidente della Repubblica Abdullah Gul.
«In 23 anni di carriera da avvocato», ha spiegato Feyzioglu, «sono stato contro qualsiasi doppia struttura all'interno del sistema giudiziario, specie quando erano coinvolti i tribunali penali. Quando questo governo aprì i Tribunali Speciali, l'Ordine degli Avvocati si oppose fermamente, perché la vedevamo come una ennesima minaccia. Il governo in seguito ha abolito i tribunali, ma la legge ancora li autorizzava a portare a termine i casi in corso. Molte persone sono state trattenute in carcere per periodi prolungati, e i loro diritti per la difesa sono stati violati. Ora, se il primo ministro del paese dice che è presente una struttura illegittima all'interno della magistratura, noi, come Ordine, ci impegnamo a fare la nostra parte per risolvere il problema, a prescindere dagli scopi del governo».
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L'iniziativa di Feyzioglu arriva dopo che un consigliere di Erdogan, Yalcin Akdogan, aveva scritto in un editoriale che “coloro i quali stanno utilizzando la magistratura nel loro complotto contro il governo, aveva in realtà già in precedenza tracciato trame contro l'Esercito Nazionale”. Affermazioni piuttosto enigmatiche, ma che miravano a dire che in realtà i pubblici ministeri e i giudici non si stanno occupando del caso di corruzione in sé, ma tendono a ottenere il controllo del governo tutto. Ci son state difatti dimissioni di ministri importanti, e un frettoloso reshuffle da parte di Erdogan. E l'idea di un complotto tanto spinta dal primo ministro sembra voler distogliere l'attenzione dell'opinione pubblica dagli scandali in sé.
Non la pensa così però Feyzioglu, che continua a dare le responsabilità al governo, per la questione corruzione, e per le conseguenti azioni della magistratura. “Né tangenti, né doppie strutture”, s'arrocca il 45enne docente di diritto. Il quale, nel caso in cui le sue iniziative avranno successo, potrebbe essere un nuovo volto della politica turca.
Foto: hurriyetdailynews.com
Dino Buonaiuto (corrispondente dalla Turchia)