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ISTANBUL, 7 GENNAIO - Nuova ondata di purghe in Turchia nell'ambito delle indagini sul fallito golpe di luglio 2016 con più di 6.000 persone licenziate. In particolare si tratta di 2.687 poliziotti e 1.699 funzionari del ministero della giustizia. Sono state anche chiuse oltre 80 associazioni accusate di mettere in pericolo la sicurezza del paese. Misure anche contro 838 responsabili del servizio sanitario, contro centinaia di dipendenti di altri ministeri, 631 accademici e 8 membri del Consiglio di Stato. [MORE]
Da luglio ad oggi sono circa centomila le persone sospese o licenziate e numerosi i media chiusi con l’accusa di aver collegamenti con i mandati del colpo di stato. Altre misure riguardano i turchi all'estero, a cui potrà essere ritirata la nazionalità se non dovessero rientrare nel paese entro tre mesi dalla convocazione da parte delle autorità.
Giuseppe Sanzi