Treviso, l'infermiera accusata di non effettuare i vaccini sui pazienti si difende dalle accuse
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TREVISO, 24 APRILE- Il caso di Emanuela Petrillo, 30 anni, di Mogliano Veneto, ha creato non poco scalpore: l'assistente sanitaria è stata accusata di aver finto di effettuare le vaccinazioni obbligatorie su centinaia di pazienti, soprattutto bambini. [MORE]
La Procura ha riaperto le indagini a suo carico per omissione di atti d'ufficio, ma la diretta interessata si proclama innocente, favorevole ai vaccini, e giura di non aver mai mancato di adempiere ai suoi doveri.
La donna però afferma di essere impaurita e seriamente preoccupata per sè e la sua famiglia, dal momento che la ridondanza di questa notizia l’ha esposta ad un attacco continuo sui giornali e sui social media, dove ha ricevuto pesanti minacce e pesanti insulti.
L’infermiera ha rivelato che il clima lavorativo non era dei migliori ma che mai si sarebbe aspettata che i colleghi arrivassero a tanto, ma che sa di non potersi difendere perché non conoscere i nomi di chi l’accusa.La Petrillo conferma di essere a favore dei vaccini e di averli sempre somministrati regolarmente anzi, di aver anche convinto gli indecisi a effettuarli.
La donna però, non riesce a spiegare il punto chiave dell’accusa, cioè che l'80% dei pazienti da lei vaccinato non risulti essere coperto dal vaccino.
Maria Minichino
(fonte immagine facebook.it)