Tremonti: "La crisi finanziaria ed economica non è mai finita"
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ROMA, 24 APRILE - Nuove considerazioni da parte dell'ex ministro dell'Economia Giulio Tremonti durante un'intervista a Qn. [MORE]
Secondo quanto affermato da Tremonti la crisi finanziaria ed economica "non è finita", anche perché non sono arrivate regole per impedire il suo espandersi, solo che ora "i popoli si stanno ribellando e "la talpa populista, figlia della stessa crisi, ha eroso il terreno su cui è stata costruita la cattedrale mercatista e globalista", confermando inoltre che "il voto dei popoli sta rifiutando l'ingerenza delle élite nella vita degli altri".
Tremonti avrebbe inoltre affermato che "a questa altezza di tempo è ormai abbastanza diffusa l'idea che c'è stata una crisi. Ma fino a poco tempo fa ancora dominavano idee negazioniste o scambiste, idee che scambiavano quello che abbiamo vissuto come un'esperienza congiunturale, una variante lungo la continuità", aggiungendo che invece non è "come un cambio di paradigma, una rottura del sistema".
Secondo l'ex ministro sarebbe "mancata l'analisi delle cause", e che invece, per capire gli effetti si dovrebbe "partire dalle cause", ricordando che la "globalizzazione finanziaria" lanciata a fine anni '90 col permesso dei "derivati speculativi", "un assetto non tanto deregolato, ma molto di più: dominato dall'anomia, in cui ideologia e rete si autoalimentano".
Inoltre, aggiunge nuovamente, che "passato il primo impatto, fu inventato il Fsb (Financial Stability Board), che ha prodotto una quantità infinita di regole destinate a essere auto-abrogate", ricordando la propria proposta ovvero "gli Eurobond e il Fondo salva-Stati", e il "Global Legal Standard in ambito Ocse e G7, inteso come Trattato internazionale multilaterale di principi e regole per l'economia e non solo per la finanza", progetto di Tremonti che non sarebbe mai stato "tradotto in realtà".
Alessia Terzo
Immagine da giuliotremonti.it