Trapani, in manette per corruzione il sindaco di Calatafimi-Segesta
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TRAPANI, 5 FEBBRAIO 2014 - Arrestato dagli agenti di polizia con l'accusa di corruzione, falsità ideologica e turbativa d'asta, il sindaco di Calatafimi-Segesta, Nicolò Ferrara. L'arresto, però, non ha riguardato solo il primo cittadino, ma anche due imprenditori palermitani, Ettore ed Enrico Crisafulli, padre e figlio, per intestazione fittizia dei beni.
L'inchiesta, coordinata dalla Procura di Trapani, sarebbe stata avviata a seguito di una denuncia da parte di un dipendente dell'impresa edile "Simaco", gestita dai Crisafulli che si erano aggiudicati i lavori di urbanizzazione primaria di contrada Sasi, per presunte pressioni riguardanti l'assunzione di lavoratori da parte dei tecnici incaricati dal Comune. A seguito della denuncia alcune intercettazioni avrebbero incastrato Ferrara.
L'accusa di presunta corruzione riguarderebbe tremila euro presi per truccare l’esito di un’asta pubblica per la vendita di automezzi. Pare che Ferrara abbia ammesso di aver preso quei soldi, giustificandosi dicendo di averlo fatto per devolverli in beneficenza. Intanto pare che i Crisafulli, preoccupati per un possibile intervento patrimoniale contro di loro, si sarebbero affrettati ad intestare a terzi l’impresa. [MORE] Per i soggetti interessati il gip, che ha accolto la richiesta avanzata dai pm Anna Trinchillo e Franco Belvisi, ha predisposto gli arresti domiciliari, ma le indagini sono ancora in corso e pare coinvolgano altre otto persone tra cui anche dipendenti comunali.
(Foto dal sito livesicilia.it)
Katia Portovenero