Tramedautore, XIII Festival internazionale della nuova drammaturgia
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MILANO, 10 SETTEMBRE 2013 - Dal 13 al 22 settembre, torna ad animare il Piccolo Teatro Grassi e il Chiostro Nina Vinchi TRAMEDAUTORE - festival internazionale della nuova drammaturgia, curato da Outis con la direzione artistica di Angela Lucrezia Calicchio e Tatiana Olear, e giunto alla XIII edizione. Quest’anno il festival è dedicato al subcontinente indiano (in particolare al Bangladesh, India, Pakistan e Sri Lanka, con spettacoli teatrali, letture, un grande appuntamento musicale, installazioni, due film di cui uno in anteprima) e a “La Giovine Italia al tempo della crisi”, ampia e accurata selezione di drammaturgie contemporanee di autori indipendenti con ben 10 spettacoli, di cui molti sono in prima nazionale.
A inaugurare il festival, venerdì 13 settembre ore 18, nel Chiostro Nina Vinchi, sarà l’incontro Metropoli d’Asia, sulla narrativa del subcontinente indiano tra lingue locali e lingua inglese (nel corso del festival sono previsti sette incontri), a seguire verrà offerta una degustazione di prodotti tipici dello Sri Lanka.
La degustazione di tè e biscotti srilankesi, offerta dal terapista ayurveda Ivan R. Croos, sarà un’occasione per conoscere i progetti di agricoltura familiare e sviluppo sostenibile che la Ong ICEI promuove da dieci anni in Sri Lanka.
Alle 21, invece, ancora nel Chiostro, il monologo Last bus eke kathawa dello scrittore e designer Dhananjaya Karunaratne (Sri Lanka), con Leonardo Manera e la regia di Marco Rampoldi, feroce e ironica critica alla società moderna ispirata a una storia vera.
E sempre nello Sri Lanka è ambientato il film Machan - La vera storia di una falsa squadra ( al Museo Interattivo del Cinema, domenica 15 ore 11 ad ingresso libero, in collaborazione con Fondazione Cineteca Italiana e Forum della Città Mondo), con la sceneggiatura di Rwanthie De Chickera, pluripremiata autrice teatrale di Colombo, capace di fondere allegria, umorismo e dramma nel raccontare la povertà e la miseria della gente dello Sri Lanka.
Domenica ore 21, al Piccolo Teatro Grassi, saranno Teatro Ma e Compagnia delle Furie a mettere in scena l'autrice indiana Manjula Padmanabhan e la sua black comedy Harvest (Il raccolto) capace di sollevare, in una chiave fantasmagorica, l'agghiacciante argomento del traffico d'organi umani tra il terzo e il primo mondo. La globetrotter Barbara Barbarani, nella sua conferenza/spettacolo, L'India non è un paese per piangere, ci racconterà domenica ore 16.30 nel Chiostro (ingresso gratuito) di un'India non da cartolina e del suo proprio tormentato vivere tra l'Oriente e l'Occidente.
Per la prima volta in scena in Italia, lunedì 16 e martedì 17 al Teatro Grassi ore 21, The Borderline (Il confine) testo cult dello scrittore e sceneggiatore anglo-pakistano Hanif Kureishi (rappresentato in tutto il mondo, candidato all’Oscar per la sceneggiatura del film My Beautiful Laundrette, pubblicato in Italia dalla Bombiani), messo in scena da una compagnia multietnica italiana diretta da Ana Shametaj. Al centro dello spettacolo una comunità pakistana in Inghilterra ai tempi di Margareth Thatcher, quando il paese versava in una grave crisi economica.
Gli stessi temi sono affrontati dal film, girato proprio a Milano, 18+ (presentato in anteprima al Piccolo Teatro Grassi sabato 14 settembre ore 19 ad ingresso libero) del bengalese Kazi Tipu, con il patrocinio del Comune di Milano, Film Commission Milano Lombardia in collaborazione con Bangladesh Association – Associazione Comunità del Bangladesh. Ad essere raccontata è la storia del giovane Imran, emigrato in Italia dal Bangladesh a soli 5 anni insieme alla madre che si ritrova a 18 anni in piena crisi esistenziale a causa delle forti antitesi tra le due realtà (di lingua, cultura, istruzione, educazione).
Il Bangladesh è presente anche con un grande raffinato appuntamento musicale con Sanjay Kansa Banik, nato in Bangladesh e vissuto in India, ora in Italia nell’Orchestra di Piazza Vittorio.
LA GIOVINE ITALIA AL TEMPO DELLA CRISI – Maratona e focus tematici con Piazza Affari
Da mercoledì 18 a domenica 22 settembre, il festival si concentra sulla drammaturgia italiana e sulle produzioni indipendenti con una maratona di 10 spettacoli dedicati alla crisi in Italia (dando particolare risalto al nord est) e un focus, dal titolo provocatorio “ Piazza Affari”.
Si parte mercoledì 18 con il monologo Clint – Prima o poi cadrà la pioggia (ore 19 Chiostro Nina Vinchi, ingresso libero) di e con Luca Radaelli, storia di un imprenditore che deve fare i conti con la “nuova povertà”, per continuare con Villan People (ore 21 Piccolo Teatro Grassi) di Andrea Pennacchi, regia Michele Modesto Casarin (produzione Compagnia Pantakin e Teatro Boxer), storia ambientata nel deserto globalizzato della grande pianura padana, di gente consumata dall’invidia e dal livore che parla una lingua mista di dialetto veneto e inglese scolastico da canzoni pop.
Giovedì 19 settembre dalle ore 19, sarà visibile la videoinstallazione di Tommaso Correale Santacroce (produzione Eclettica&Media) dal titolo Il Poeta oracolo, ripensata - dopo il debutto nel progetto Visionica di Triennale VisionLab - appositamente per Tramedautore e capace di giocare con le parole coinvolgendo il pubblico in nuove esperienze sensoriali.
Alle ore 21 andrà in scena Cashmere WA, di Leonardo Staglianò, giovane autore italiano formatosi negli Stati Uniti, con la regia di Maurizio Panici, testo vincitore del premio Scrittura Teatrale Diego Fabbri, storia di un 18enne dalla volontà di ferro e un piccone in mano che ha come unico obiettivo quello di raggiungere la costa all’estremo nord dell’Alaska, dove l’Aurora Boreale “non è solo un’immagine, ma anche un suono, una voce”.
Venerdì 20 settembre alle ore 21 grande attesa per la prima milanese de Il Guaritore di Michele Santeramo, testo vincitore della 51a edizione del Premio Riccione per il Teatro (produzione Teatro Minimo e Fondazione Pontedera Teatro in coproduzione con Riccione Teatro, Festival Internazionale Castel dei Mondi di Andria), storia di un personaggio, né mago né medico, che prova a mettersi tra il malessere e la soluzione dei problemi, capace di vivere sulla linea d'ombra tra realtà e fantasia, come ogni personaggio della scena.
Sabato 21 alle ore 12, debutta Figli per sempre della giovane Giulia Donelli: in scena tre adolescenti che cercano una via d'uscita nel mondo virtuale per superare solitudine e frustrazioni.
Dalle ore 18 nel Chiostro e tra via Dante e via Rovello, sarà visibile l’installazione dal titolo 21° Costanti ideata e realizzata da Sara Pessina, mentre alle 21 in teatro andrà in scena Sweet Home Europa testo finalista al Premio Riccione 2011 di Davide Carnevali con la regia di Fabrizio Arcuri, una densa metafora sull’interazione tra culture diversissime che si credono a vicenda barbariche.
Domenica 22 settembre, il festival si conclude con una full immersion: si comincia alle ore 12 con Religions di Gianmarco Busetto (produzione Farmacia Zoo:E’, Lavanderia Nordest), che a partire da una raccolta di testimonianze di giovani veneti sui condizionamenti, in particolare quelli genitoriali, sociali e territoriali, mette in scena le nevrosi che ne scaturiscono.
Si continua alle ore 16 con Arbeit, scritto e diretto dal padovano Giorgio Sangati (produzione Teatro Bresci) con Anna Tringali, storia di una giovane donna e il suo talento mortificato, ambientata nella sala d’attesa di una clinica.
Alle ore 19 andrà in scena Babel City di Ana Candida De Carvalho Carneiro, testo vincitore del Premio Hystrio 2011, storia di crudeltà in una metropoli cosmopolita con la regia di Sabrina Sinatti.
A chiudere il festival alle ore 21.30, il Teatro Magro di Mantova propone due capitoli della sua quadrilogia/manifesto Senza Niente, dedicati alla figura del Presidente, ruolo di rappresentanza quotidianamente diviso tra arte ed economia, e dell’Amministratore, figura apparentemente estranea al mondo dell’arte, tuttavia in grado di tradurre l’opera artistica in termini economici.
Accanto agli spettacoli, saranno organizzati sette focus tematici, dal titolo provocatorio di Piazza Affari per rendere manifesto che nonostante i “tempi bui”, le capacità imprenditoriali e gli spiriti innovativi italiani sono ancora fortemente presenti nel nostro Paese. Oltre al teatro, il confronto sarà con il design, settore di punta del nostro paese.
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