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NAPOLI, 12 GIUGNO 2013 - Via Aniello Falcone, quartiere Vomero, due giorni dopo la tragedia avvenuta lunedì 10 giugno poco dopo le ore 11, quando una Fiat Panda si è trovata a passare nel posto e nel momento più sbagliati, restando schiacciata dalla caduta di un albero che si trovava nei giardinetti dedicati a Nino Taranto.[MORE]
La zona è conosciutissima per i baretti dove i giovani trascorrono le sere del week-end, ma soprattutto per quella terrazzina "verde" dominata proprio da quel maledetto albero che ha tolto la vita in pochi attimi a Cristina Alongi, la giovane donna di 44 anni che si trovava in macchina in quel momento e che abitava non distante dal luogo della disgrazia e che ha lasciato una bambina di 8 anni ed una famiglia che in queste ore si stringe nel suo dolore.
Al momento la zona dell'accaduto è posta sotto sequestro, recintata in modo che nessuno possa avvicinarsi, vista la presenza di altri alberi. I residenti del posto hanno più volte dichiarato che la tragedia era stata annunciata, presentando più volte la richiesta al Comune di far controllare l'area e le condizioni di quegli enormi alberi considerati più volte pericolosi perché si stavano piegando in maniera innaturale.
L'ultima verfica, secondo il Comune di Napoli, era stata effettuata una ventina di giorni prima, nel mese di maggio, e la pianta non risultava avere problemi di salute e di tenuta al suolo. Addirittura è stato dichiarato che l'albero maledetto è stato potato ben quattro volte negli ultimi tredici anni, dal 2000 al mese scorso.
É quindi assurdo che un episodio del genere possa essersi verificato senza che ci fossero gli "estremi", ecco perché il pm, Giovanni Corona, ha nominato un perito agronomo per fare chiarezza sul fatto e per esaminare l'albero caduto. Dal primo sopralluogo il perito ha affermato che altri due alberi dell'area dei giardini sono da considerare pericolosi, un pino e un cedro. Sarà l'agronomo ad analizzare anche gli altri eventuali interventi effettuati sull'albero per ricostruire tutta la vicenda.
Intanto partiranno oggi i primi avvisi di garanzia per omicidio colposo, di cui uno a Palazzo san Giacomo al dirigente dell'Ufficio Parchi e Giardini del Comune di Napoli, l'architetto Giuseppe Pulli.
Foto: Il Mattino
Valentina D'Andrea