Cronaca

Traffico rifiuti: sequestrate 2 ditte, 38 indagati in Calabria 

REGGIO CALABRIA  15 NOVEMBRE - Due ditte sequestrate e 38 persone indagate, 16 delle quali destinatarie di misure cautelari. Questo il bilancio di un'operazione, eseguita stamane su disposizione della Procura Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria dai Carabinieri, volta a sgominare un traffico illecito di rifiuti speciali con base operativa nell' area ionica della provincia reggina. L'operazione, denominata "Dirty Iron", che vede coinvolti il Gruppo Carabinieri Forestale di Reggio Calabria ed il comando provinciale dei Carabinieri, e' finalizzata al sequestro preventivo d'urgenza delle ditte "Ferro Sud s.r.l." e "Lo.Ca.Fer s.r.l.", entrambe con sede operativa a Siderno (RC) ed operanti nel settore dei rifiuti speciali. 

Si tratta di una lunga attivita' di indagine che ha individuato nella ditta Ferro Sud s.r.l. il fulcro di un'attivita' organizzata per il traffico illecito di rifiuti speciali, alla quale avrebbero fornito un sistematico contributo numerose persone denunciatein concorso con gli amministratori delle ditte sequestrate. Le indagini avrebbero consentito di rilevare come, nel sito della Ferro Sud s.r.l., giungessero quotidianamente ingenti quantita' di rifiuti speciali conferiti sia da ditte (molte delle quali sprovviste della dovuta iscrizione all'albo nazionale dei gestori ambientali), sia da privati. Molti dei conferimenti in entrata di rifiuti alla sede aziendale non risultavano essere mai stati annotati negli appositi registri di carico, con inevitabile pregiudizio alla tracciabilita' dei rifiuti stessi. 

Gli ingenti quantitativi di rifiuti, provenienti anche da raccoglitori ambulanti e da soggetti non autorizzati a svolgere attivita' di raccolta e trasporto, venivano conferiti alla ditta dietro corrispettivo in denaro, quantificato in base alla ti pologia e al peso del rifiuto consegnato, per poi essere destinati ad altri cicli produttivi, senza subire alcun preliminare trattamento di recupero. Le ditte sequestrate, inoltre, erano prive dei presidi tecnologici necessari al recupero dei rifiuti metallici al cui trattamento risultavano autorizzate. I rifiuti, anche contaminati da sostanze pericolose, venivano cosi' avviati ad altri comparti produttivi, con pregiudizio per la qualita' del prodotto finale di settori strategici dell'industria nazionale, oltre a costituire fonte di pericolo per la salute pubblica. Il giro di affari era di svariati milioni di euro.  Il sequestro, disposto dal sostituto procuratore Antonella Crisafulli e dal procuratore aggiunto Giuseppe Lombardo, riguarda le due ditte di Siderno, i relativi beni aziendali e i conti correnti bancari. Ulteriori sedici misure cautelari reali sono state eseguite nei confronti di persone implicate, a vario titolo, nella vicenda.