Traffico internazionale di droga, confisca da 615mila euro a tre fratelli del Catanzarese: coinvolti nell’operazione “Eureka”


CATANZARO, 09 APR. - Quote societarie, conti correnti e denaro contante per un valore complessivo di circa 615.000 euro sono stati confiscati dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Locri e del R.O.S. – II Reparto Investigativo di Roma nei confronti di tre fratelli residenti nel Catanzarese, già noti alle forze dell’ordine.
Il provvedimento è stato emesso dal Tribunale di Reggio Calabria – Sezione Misure di Prevenzione, a seguito degli approfonditi accertamenti patrimoniali condotti dagli investigatori.
I tre, già arrestati il 3 maggio 2023 nell’ambito della vasta operazione antimafia Eureka, erano stati accusati di far parte di un’associazione a delinquere dedita al traffico internazionale di sostanze stupefacenti.
Secondo gli inquirenti, ricoprivano ruoli chiave nella filiera criminale: dalle attività logistiche e di trasporto, al compito di corrieri, fino alla gestione e alla raccolta dei proventi illeciti.
Le indagini economico-finanziarie hanno permesso di ricostruire l’origine illecita dei beni sottoposti a confisca, alcuni dei quali formalmente intestati a un congiunto dei tre fratelli nel tentativo di eludere i controlli.
Una strategia che però non ha tratto in inganno gli investigatori, i quali sono riusciti a ricondurre ogni bene direttamente o indirettamente alla disponibilità degli indagati.
Contestualmente, a carico dei tre soggetti era già stata applicata, all’indomani dell’operazione Eureka, anche una misura di prevenzione personale: la Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza, aggravata dall’obbligo di soggiorno nei rispettivi comuni di residenza, con durate comprese tra i due e i tre anni e mezzo.
L'operazione Eureka aveva coinvolto decine di persone in diverse regioni d’Italia e anche all’estero, mettendo in luce una fitta rete criminale legata al narcotraffico internazionale.
Il sequestro e la confisca dei beni rappresentano un ulteriore colpo inflitto al patrimonio accumulato illegalmente da soggetti ritenuti contigui alle cosche della 'ndrangheta operanti in Calabria, confermando l’impegno delle forze dell’ordine e della magistratura nel contrasto alla criminalità organizzata attraverso un’azione congiunta repressiva e patrimoniale.