Traffico di clandestini: provvedimenti restrittivi ed arresti in tutta Italia
Politica Lazio

Traffico di clandestini: provvedimenti restrittivi ed arresti in tutta Italia

mercoledì 6 luglio, 2011

ROMA, 6 LUGLIO – Il traffico di esseri umani si intensifica e così anche le misure restrittive in numerose regioni d’Italia. Decine di arresti da parte della Direzione Nazionale Antimafia, Autorità Giudiziarie e Polizia di Stato sono stati eseguiti in mattinata nell’ambito delle indagini iniziate nel 2010 sull’incremento dei flussi migratori. [MORE]
Le regioni coinvolte in tale operazione sono Lombardia, Emilia Romagna, Puglia, Abruzzo, Lazio e Calabria. L’accusa è di associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Le condizioni dei trasferimenti, per di più, sono gravi e mettono in pericolo la vita di numerosi uomini, donne, e bambini. Un’organizzazione criminale gestiva il traffico che non sempre era destinato a concludersi con l’arrivo in Italia. Bologna era lo snodo principale per coloro i quali erano diretti verso il Nord Europa, quindi Germania, Svizzera, Danimarca, Austria, Francia e Belgio. In una nota della Polizia di Stato si legge quanto segue: “l'articolata inchiesta ha consentito d'individuare l'attività di più cellule, emanazione diretta di una più ampia filiera criminale con vertici operativi in Grecia ed in Turchia”. E ancora: “agli indagati è contestato l’aver esposto i migranti al costante pericolo di vita in relazione alle modalità attuate nella realizzazione del disegno criminoso”.
Il problema di questa moderna forma di tratta di esseri umani non è nuova ed è difficile da combattere. Da un’intervista di La Repubblica ad un “mercante di nuovi schiavi”, come si autodefinisce, risalente al 2002, si nota come il problema sia relativo ad una mentalità che non vede nel traffico di migranti un crimine, bensì un aiuto. Il trafficante intervistato sostiene come il suo sia un lavoro serio e che decine di migliaia di persone arrivano a destinazione “senza un graffio”. Il trafficante si sente un imprenditore che però dà “una risposta alla fame di alcuni e al bisogno di manodopera di altri”. E successivamente aggiunge uno spunto che probabilmente l’Italia, come gli altri Paesi europei, dovrebbe prendere in considerazione: “Poiché l’Europa non offre sponde legali all’immigrazione, ne costituisco di illegali”. Il problema dell’immigrazione clandestina probabilmente nasce proprio da leggi e atteggiamenti sbagliati dei paesi si accoglienza. Si combatte l’arrivo di migliaia di disperati, si rimpatriano uomini che avrebbero invece bisogno di una nuova vita in un Paese sicuro. E di certo se in Italia, oltre a lavoratori bisognosi e buoni padri di famiglia, giungono criminali non è perché il Bel Paese offre sole, mare e pizza. Il trafficante intervistato da La Repubblica lo spiega egregiamente: “Ah, l’Italia. Grande Paese: un porto straordinario. Ma anche una carta moschicida per gli avventurieri di questo mestiere. Li attira tutti. È un Paese che si accanisce con i ladri di polli e non con i mascalzoni veri”. E aggiunge: “Hanno messo su un sacco di norme che criminalizzano il clandestino e invece danno mille garanzie a chi lo porta. Sembra tutto costruito per agevolare il nostro lavoro. Altro che militari alle frontiere. Con le nuove regole l'Italia è diventata la pacchia per chi fa il mio lavoro”.
Filomena Maria Fittipaldi


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