Totò Riina, per i giudici di Milano è capace di intendere e di volere
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MILANO, 11 LUGLIO - Respinta la richiesta della difesa di sospendere il processo nel quale Totò Riina è imputato per minacce al direttore del carcere di Opera. I giudici milanesi, quest'oggi, hanno decretato che il boss ha la "piena capacità di intendere e di volere" e, pertanto, anche quella di "stare in giudizio".
Contestualmente è stata respinta anche l'istanza di una perizia psichiatrica per valutare la capacità processuale. Il Tribunale, secondo quanto appreso dagli organi di stampa, nell'ordinanza ha evidenziato che nella relazione dei medici di Parma viene sostenuto e messo per iscritto che il boss è "vigile" e "collaborante". [MORE]
Dai giudici è stato precisato, inoltre, che la loro valutazione attiene esclusivamente alla capacità di Riina di stare in giudizio, ma non alla compatibilità delle sue condizioni di salute con la detenzione. Nella breve relazione sanitaria firmata dal primario Michele Riva si parla infatti del "rischio di una morte improvvisa", oltre che di un "paziente fragile" e dallo "eloquio scadente". La "cardiopatia" di cui soffre Totò Riina, viene precisato, lo "espone costantemente" al "rischio di una morte improvvisa".
Luigi Cacciatori
Immagine da ilfattoquotidiano.it