Tosi-Report, la storia continua. Il sindaco si mette a disposizione della Procura
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VERONA, 6 MAGGIO 2014- Non si spegne la polemica intorno al caso Report-Tosi. Nei giorni scorsi il sindaco di Verona ha fatto circolare una finta ordinanza provocatoria nella quale si vietava ai veronesi di intrattenere rapporti con calabresi, salvo farlo presente alla conduttrice di Report Milena Gabanelli e al giornalista Sigfrido Ranucci. Oggi Tosi torna alla carica, non solo mettendosi a disposizione della Procura per accertamenti sulle possibili infiltrazioni mafiose in comune, ma rispondendo allo stesso Ranucci. Tosi decide di stare al gioco di Ranucci che gli chiedeva conto dei suoi presunti legami con una famiglia di imprenditori che lui sospetta sarebbero vicini alla malavita calabrese. [MORE]
“Non sono io che devo rispondere a Ranucci, ma è lui che deve rispondere a me in Tribunale. Non conosco nessuna famiglia Giardino e ho fatto pervenire alla Procura della Repubblica l'elenco dei finanziatori della mia campagna elettorale (obbligo non previsto dalla legge nel maggio 2012) e della mia Fondazione per ogni eventuale accertamento” ha detto Tosi. Secondo il primo cittadino, in merito al caso Giorlo (assessore allo Sport che si è dimesso) “l’assessore si è dimesso a causa del “metodo Ranucci”. Un metodo che, secondo Tosi, ricorda “quello della Stasi della vecchia Germania dell'Est, inventa notizie false per costruire un dossier diffamatorio contro un politico dell'opposizione e promette di pagare gli informatori con i soldi della Rai”.
Federica Sterza