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Torna il grande jazz a S.Maria Capua Vetere (CE) con il concerto di Fabrizio Bosso

Nicoletta de Vita
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Torna il grande jazz a S.Maria Capua Vetere (CE) con il concerto di Fabrizio Bosso
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 CASERTA, 25 SETTEMBRE 2014- Domani 26 settembre, Fabrizio Bosso sarà in concerto al Teatro Garibaldi di Santa Maria Capua Vetere con il suo quartetto composto dal pianista Julian Oliver Mazzariello, il contrabbassista Luca Alemanno e il batterista Nicola Angelucci.
Bosso è ospite della quinta edizione de “La Città sotto la Città”, kermesse che svela i tesori archeologici custoditi al di sotto degli edifici moderni di Santa Maria Capua Vetere per sensibilizzare la popolazione sull’immenso patrimonio archeologico dell’antica Capua e individuare monumenti da inserire in un progetto di museo diffuso.
 
Fabrizio Bosso presenta la sua formazione in quartetto. Del gruppo fanno parte: Julian Oliver Mazzariello, uno dei migliori pianisti italiani delle ultime generazioni, il giovanissimo contrabbassista salentino, Luca Alemanno e il batterista, Nicola Angelucci. Il repertorio è composto quasi per intero da brani originali di Fabrizio Bosso, con qualche “incursione” negli standard, jazz e non jazz, a seconda dell’ispirazione del momento.
 
Bop del terzo millennio. Gli attacchi di Bosso sono micidiali, il suo senso dello swing proverbiale, il suo eloquio torrenziale. Ma Fabrizio dispone anche di altre frecce e lo sta dimostrando negli ultimi anni, dopo i folgoranti esordi: la voglia di sbalordire ha lasciato il posto a un equilibrato mix di virtuosismo e poesia.[MORE]
 
Il trombettista torinese è quindi oggi un artista maturo, capace di agire in più direzioni, di partecipare a omaggi a illustri colleghi come Miles Davis e Don Cherry, di confrontarsi con la musica di Nino Rota, di dialogare con musicisti dal background diverso dal suo come Antonello Salis e Luciano Biondini. Con il suo quartetto Bosso porta a sintesi compiuta le tante esperienze compiute sino ad oggi: l’amore per il Bop è sempre presente, ma filtrato da un sensibilità e da un gusto personali.
 
Diplomatosi a 15 anni presso il conservatorio G. Verdi di Torino, 16 dischi incisi come leader e una serie innumerevole di partecipazioni e collaborazioni internazionali, Fabrizio Bosso ha ormai raggiunto la maturità artistica e consolidato il suo stile, assolutamente riconoscibile e autentico.
 
Bop del terzo millennio. Gli attacchi di Bosso sono micidiali, il suo senso dello swing proverbiale, il suo eloquio torrenziale. Ma Fabrizio dispone anche di altre frecce e lo sta dimostrando negli ultimi anni, dopo i folgoranti esordi: la voglia di sbalordire ha lasciato il posto a un equilibrato mix di virtuosismo e poesia.

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Scritto da Nicoletta de Vita

Giornalista di InfoOggi

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