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TORINO 8 FEBBRAIO 2014 - Torino, potrebbe diventare la città della cannabis. L'idea, giunge dai consiglieri Marco Grimaldi di Sinistra Ecologia Libertà e Silvio Viale del Partito Democratico. La coltivazione di questa piantagione, potrebbe presso l’Istituto agrario Bonafous (Chieri, Torino).
Tale pianta, sarebbe utilizzata solo a fini medici. Prima di essere legalizzata come medicinale, dovrà seguire un iter processuale burocratico, ovvero, la richiesta deve arrivare al Comune di Torino, una volta approvata, sarà vagliata dalla Regione Piemonte e infine dal Senato. [MORE]
Attualmente in Italia non esistono farmaci a base di cannabinoidi e il loro approvvigionamento da parte dei pazienti, è possibile solo attraverso l’importazione di paesi come l'Olanda. Se Torino approverà, l'Italia potrà fare a mano di comprarla all'estero, e ciò causerebbe una drastica riduzione dei costi.
In passato, l'Italia possedeva terreni di canapa (una volta lavorata si può ottenere la droga) a Bologna e Ferrara. È stata anche il secondo produttore mondiale, mentre la prima era la Gran Bretagnia.
Con la legge Fini-Giovanardi del 9 Ottobre 1990 e modificata il 21 Febbraio 2006, è stata abolita la produzione, il traffico, la detenzione e l' uso di sostanze stupefacenti. In un secondo momento, si è integrata, tramite Decreto Legislativo, l’abolizione di ogni distinzione tra droghe leggere (tra cui la cannabis) e droghe pesanti, quali eroina o cocaina.
(Foto: http://www.ravennaedintorni.it/articoli/39965/39965.jpg )
Luca Kevin Civitate