Torino, bambina non vaccinata respinta dall'asilo. Burioni: "Scelta dolorosa ma necessaria"
Cronaca Piemonte

Torino, bambina non vaccinata respinta dall'asilo. Burioni: "Scelta dolorosa ma necessaria"

giovedì 5 aprile, 2018

TORRE PELICE, 5 APRILE 2018 - Nonostante la famiglia fosse stata da tempo avvisata, due vigli urbani di Torre Pelice, in provincia di Torino, hanno intimato il diviato di accesso all'asilo a una bambina non vaccinata.

"Il 21 marzo la famiglia è stata avvertita con una lettera che la bambina non sarebbe stata accolta - spiega il sindaco di Torre Pellice, Marco Cogno - Con la famiglia è un percorso che va avanti da novembre. Ci sono stati diversi colloqui e lettere. Hanno comunque portato la bambina, ma i vigili in modo educato hanno spiegato loro che non potevano entrare". [MORE]

Nonostante l'esito della vicenda fosse scontato, dal comune fanno sapere che nei prossimi giorni potrebbero esserci altri "respingimenti". Prima, però, occorrerà attendere che si concluda l'iter previsto con l'Asl. "Andiamo molto fieri del nostro nido comunale - conclude il sindaco - Spiace tenere fuori una bambina residente nel nostro comune dall'asilo, ma in quanto responsabile ho solo applicato la legge".

E di scelta "dolorosa ma necessaria per garantire la sicurezza" parla l'immunologo Roberto Burioni, intevenuto sulla vicenda. "Una bambina non vaccinata - scrive in un post su Facebook - è sana come un pesce, ma può ammalarsi di malattie molto gravi e può infettare gli altri bambini, specialmente quelli che non si sono potuti vaccinare o perchè troppo piccoli, o perchè magari stanno combattendo contro un tumore. Non vaccinare questa bambina non è solamente un gesto sconsiderato nei confronti della bambina stessa (e già questo secondo me non va bene), ma anche un atto irresponsabile di egoismo nei confronti di tutta la comunità. Non esistono motivi, se non superstizioni senza senso, che possano giustificare questa decisione dei genitori".

D'altra parte, prosegue Burioni, "se qualcuno sta fumando una sigaretta e vuole entrare al cinema la deve spegnere prima di entrare. Non è discriminazione, non è dittatura ma è il salvaguardare il diritto degli altri spettatori a non dovere respirare il fumo del fumatore. Allo stesso modo speriamo che si comportino i genitori di questa bambina, che auspico sia vaccinata e possa tornare a frequentare in piena sicurezza il suo asilo. Lo stato dovrebbe proteggere anche lei dai rischi ai quali la espongono le decisioni dei suoi genitori".

Daniele Basili

immagine da ilfriuli.it


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