Tor Vergata nella bufera Agente probabile positivo al Covid19, sotto osservazione in ospedale
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ROMA, 3 MAR - Il poliziotto contagiato è allo Spallanzani con la polmonite. Il 26 febbraio scorso però ha trascorso la giornata al pronto soccorso del policlinico chiedendo di poter fare il test. Ma è stato dimesso. Apprensione a Capannelle: 152 in quarantena, in 500 isolati a casa
Quasi cento possibili contagiati richiamati dal policlinico Tor Vergata. E i casi di positività al coronavirus che dai 5 di due giorni fa, in sole 24 ore, sono più che raddoppiati, arrivando ieri a 12. Uno dei veicoli del contagio del coronavirus nel Lazio potrebbe essere un’errata valutazione al pronto soccorso dei sintomi di un paziente.
Nello specifico del poliziotto del commissariato Spinaceto risultato positivo al Covid-19 e che, assente dal lavoro per malattia dal 25 febbraio, il giorno successivo è stato portato al pronto soccorso del policlinico Tor Vergata. Lasciato lì in attesa per diverse ore insieme ad altri pazienti, e non - come prevedono i protocolli - in isolamento, per poi essere dimesso. Ora è ricoverato allo Spallanzani con una grave polmonite bilaterale.
Il punto è che nel frattempo potrebbe aver infettato (come accaduto per la moglie, i due figli e la cognata) chi era nella stanza con lui. Ragion per cui la direzione sanitaria dal policlinico di Tor Vergata e il Seresmi (il Servizio regionale per l’epidemiologia, sorveglianza e controllo delle malattie infettive dello Spallanzani) hanno «richiamato 98 persone che hanno avuto accesso al pronto soccorso nei giorni 26 e 27 febbraio e che sono potenzialmente venuti a contatto con l’agente di polizia - a dare la comunicazione è stato l’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato -.
Di questi 15 risultano sintomatici, andranno valutati clinicamente ed eventualmente sottoposti al test per il Covid-19». Inoltre altre 6 persone, ovvero gli operatori sanitari del pronto soccorso, un agente di polizia e due operatori della vigilanza dell’ospedale, sono finite in sorveglianza sanitaria domiciliare, e per il momento sono tutti asintomatici.
Nonostante consigli e rassicurazioni da parte del presidente della Regione, Nicola Zingaretti («State più attenti per due settimane»), di Giovanni Rezza, direttore del dipartimento di Malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità, e di Angelo Borrelli, capo della Protezione civile («A Roma la situazione è apparentemente sotto controllo»), i cittadini cominciano ad essere spaventati.
Secondo il bollettino dello Spallanzani, oltre ai due turisti cinesi, negativizzati, tra i contagiati si contano madre, marito e figlia di Fiumicino, l’agente di polizia del commissariato Spinaceto con moglie, due figli e cognata, un allievo vigile del fuoco di Piacenza, prima in sorveglianza sanitaria a Capannelle, nella serata di ieri trasferito all’Inmi, e un ultimo caso definito «con link epidemiologico veneto». In serata si sono aggiunte alla conta una donna di Fiuggi, che era stata in nord Italia, e una di Cremona in visita ai parenti che si è recata al pronto soccorso di Formia per essere poi trasferita allo Spallanzani.
Nel Lazio aumentano in modo esponenziale le famiglie in sorveglianza domiciliare: oltre a chi si mette in auto quarantena per essere stato nelle regioni focolaio, ci sono 5 agenti del commissariato di Spinaceto e 500 allievi dei vigili del fuoco (più altri 152 in isolamento). Chiude il noto locale «Hang Zhou» nel quartiere Esquilino: «Con grande rammarico sono costretta a chiudere il ristorante fino al 30 aprile - ha detto la titolare, Sonia Zhou -. Purtroppo la psicosi sta colpendo tutti, non solo i clienti, ma anche i nostri collaboratori che hanno paura di venire a lavorare». Annullato l’evento inaugurale della mostra «Raffaello 1520-1483» previsto per il 4 marzo, ma la mostra aprirà regolarmente al pubblico il 5. Mercoledì riaprirà invece al pubblico la chiesa di San Luigi dei Francesi. Ogni rischio di eventuale contagio da parte di un sacerdote è stato escluso dalla Asl Roma 1. Misure speciali anche in Vaticano (Roma Corriere)