Tk-Ast, trattativa rinviata. Destini incrociati con il jobs act

mercoledì 8 ottobre, 2014

TERNI, 8 OTTOBRE 2014 – L’incontro al Mise (ministero dello sviluppo economico) di ieri, sarebbe dovuto essere quello decisivo sulla vertenza legata al futuro dell’acciaieria Ast di Terni e dei circa 550 dipendenti che rischiano il licenziamento - annunciato lo scorso luglio - in forza del nuovo piano industriale della multinazionale.

Ancora in fase di stallo le trattative tra i rappresentanti delle parti interessate, azienda e sindacati, con la mediazione del ministro Federica Guidi che ha rinviato a oggi pomeriggio (ore 15) il confronto, nello stesso giorno in cui il governo attende il voto di fiducia sul jobs act, che prevede anche norme relative ai licenziamenti per motivi economici, ovvero quelli determinati ad esempio dall’introduzione di nuove tecnologie.[MORE]

Per Marco Bentivogli, il segretario nazionale della Fim Cisl, «non vi sono ancora le condizioni per la chiusura dell'accordo in merito a capacità industriale a regime dell'impianto, salario derivate dalla contrattazione aziendale, numero delle eccedenze e strumenti di gestione delle stesse. Le organizzazioni sindacali hanno colto la drammaticità della situazione e con grande senso di responsabilità e consapevolezza chiedono, che anche la direzione aziendale l'assuma, e fermi i licenziamenti e investa su una conclusione positiva; solo con lo sforzo di tutti si puo’ trovare una soluzione».

«La Fim Cisl - sottolinea Bentivogli - continua a ritenere indispensabile che da questa vicenda si esca con un accordo ma che esso non debba derivare esclusivamente da costi sociali insostenibili. Riteniamo che su queste basi il ministro Guidi possa e debba costruire una proposta per una positiva conclusione della vertenza».

Domenico Carelli

(Foto: umbria24.it)

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