Tiriolo: "Nuova Compagnia Canto Popolare" chiude Vedizione Radici Sonore
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Tiriolo: "Nuova Compagnia Canto Popolare" chiude Vedizione Radici Sonore

mercoledì 11 agosto, 2010

TIRIOLO (CZ)- Un antico rito a cui si è ispirato qualche anno fa la Nuova Compagnia di Canto Popolare per l'omonimo cd, "Candelora". Una festa tradizionale con canti e balli che domani, dalle 22, lo storico ensemble proporrà per la chiusura di Radici Sonore Festival a Tiriolo ,il bel festival portato avanti da un intera comunità che a questa manifestazione crede e appartiene con orgoglio. Oltre quarant'anni di storia nel corso dei quali l'ensemble guidato da Corrado Sfogli e Fausta Vetere ha sempre dimostrato fedeltà e coerenza al proprio stile, pur aprendosi a una modernità che si riferisce alla world music, ma con la convinzione che la ricerca delle radici spazza il campo da ambiguità e ammiccamenti al mercato. [MORE]

Mentre le mode impongono notti della taranta e tammurriate, la Nccp resta fedele a se stessa e propone la festa della "Candelora"... «È la festa della purificazione, si celebra il 2 febbraio, famosa nel mondo popolare, non solo in quello meridionale», spiega Corrado Sfogli, leader della Nuova Compagnia. «Un rito legato alle candele, al fuoco, per riportare la luce dopo le tenebre invernali. La gente anticamente usciva dalle chiese e girava con le candele accese per esorcizzare il male atmosferico, quello fisico, insomma le cose brutte». L'inizio di una nuova ricerca? «Per noi la questione della ricerca è centrale, non deve mai scomparire. In questo periodo, ad esempio, stiamo tornando sui nostri passi, sulla musica antica napoletana». In particolare? «Sulle villanelle del Cinquecento. Stiamo rielaborando antiche tracce musicali che abbiano scoperto a Venezia, a Bologna. Mi sembravano armonicamente bellissime. Prima c'erano canti di origine fiamminga con numerose voci che rendevano incomprensibile la melodia. Il successo delle villanelle è invece proprio quello di avere proposto melodie chiare, semplici. Grazie ai musicisti colti dell'epoca, che le portarono in città. Come dice il nostro amico Angelo Branduardi, occorre fare un passo indietro e due avanti».Per tutte le altre info www.radicisonore.it


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