"Tira fuori i sogni dalla tasca de "La tua giacca": intervista al giovane cantautore Giorgio Baldari
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ROMA, 04 FEBBRAIO 2017 – Dal 13 Gennaio è disponibile sui principali store digitali “La tua giacca”, il nuovo singolo del giovane cantautore romano Giorgio Baldari, già vincitore nel 2015 del concorso la “Milano Sanremo della canzone italiana” col brano “Sogno reale”.
“La tua giacca” è stato premiato come "Miglior brano inedito" al Festival delle arti 2016 di Andrea Mingardi.
Nell’attesa di ascoltare il primo progetto discografico di Giorgio, Infooggi lo ha intervistato per conoscere meglio questo giovane e promettente artista. Buona lettura! [MORE]
Come descriveresti la tua musica?
«Mi piace vedere la mia musica come un grande abisso pieno di emozioni e di racconti personali, dove ogni tanto mi immergo per dare alla luce parti di ciò che mi rappresenta. Se invece si parla di genere, viaggiamo su sonorità pop elettroniche/indie.»
Parliamo del tuo nuovo singolo “La tua giacca”, com’è nato?
« La tua giacca nasce di getto, in un pomeriggio di settembre.
Parla di tutte quelle volte in cui, per pigrizia o per mancanza di tempo, si rimandano determinate passioni o sogni; molto spesso però quei sogni rimangono in un angolo ad appassire mentre passa il tempo e ne sbiadisce il colore. Ho voluto sostituire il classico contenitore di sogni quale è il cassetto, con la tasca di una giacca spesso piena di sogni accumulati come fossero scontrini. Il messaggio è quello di tirare fuori questi sogni, dargli una bella spolverata e viverli a pieno.»
Nel 2015 hai vinto il concorso la “Milano Sanremo della canzone italiana” con il brano “Sogno reale”, che esperienza è stata e, visto che siamo in clima sanremese, cosa ne pensi del Festival?
«Quest’anno il festival si preannuncia molto interessante, sia per i partecipanti attesi in entrambe le categorie, sia per la co-conduzione tra Carlo Conti e Maria De Filippi che sicuramente crea molta curiosità.
L’esperienza della Milano Sanremo della canzone italiana è stata per me importantissima perché mi ha permesso di gettare le fondamenta e l’asfalto della strada che sto percorrendo, e soprattutto ha fatto si che conoscessi moltissime persone con le quali continuo a condividere musica e tanto altro.
Sarò su a Sanremo anche quest’anno come ospite della finale della nuova edizione della Milano Sanremo della Canzone Italiana. Una grande occasione per vivere di nuovo questa meravigliosa città che si riempie di musica, soprattutto nei giorni del Festival.»
Prima di intraprendere la carriera da solista avevi una band, com’è maturata la decisione di iniziare a “camminare da solo” e, come cambia, perché immagino ci siano differenze, il modo di lavorare e fare musica rispetto a quando si è in gruppo?
«In una band bisogna essere bravi a mantenere sempre gli equilibri e avere un obiettivo, una passione e una dedizione comune, ma capita spesso che per tenere para la bilancia si perdano di vista gli scopi principali di un progetto o le forze per affrontarlo.
Ho sentito il bisogno di allontanarmi da questa bilancia comune, cercando un equilibrio solamente mio e di conseguenza più tempo per stare un po’ con me e i miei pensieri.»
Per i giovani artisti come te oggi è difficile emergere e far conoscere la propria musica. Molti tuoi coetanei scelgono la strada apparentemente più facile, ossia quella di prendere parte ad un talent show. Cosa ne pensi tu dei talent, hai mai considerato l’idea di partecipare?
«Penso che sicuramente il mondo del Talent possa aiutare, tramite i mezzi televisivi, ad avvicinare più velocemente l’immagine di un cantante o band al pubblico delle grandi occasioni e quindi dare la giusta spinta per arrivare a più occhi e orecchie in pochissimo tempo. Come vediamo molte volte però, non basta. Spesso la voglia di avere tutto e subito giocando la carta della “scorciatoia” può rivelarsi una mossa sbagliata. L’unica cosa certa secondo me è non scordarsi mai il motivo per cui si fa musica. La musica deve essere in primis un modo per comunicare con altre persone facendo uscire ciò che si è. Per il momento non ho considerato l’idea di partecipare ad un talent; il mio obiettivo è quello di continuare a scrivere e muovermi come possibile per portare dal vivo le mie canzoni e i miei pensieri a coloro che vorranno ascoltarle.»
C’è un artista in particolare a cui ti ispiri?
«Diciamo che non ho artisti in particolare a cui mi ispiro, ascolto tantissima musica italiana, ma in realtà non pongo limiti particolari alle mie orecchie. Se posso citare un quartetto di cantautori frequenti nei miei ascolti, nominerei Fabi, Silvestri, Gazzè e Bersani ma potrei fare una lista infinita…»
Progetti futuri? A quando il tuo primo LP?
« Molto presto arriverà il mio primo Ep, prodotto da “Noise Symphony”.
Approfitto per fare un grande saluto al mio produttore artistico Francesco Tosoni a cui devo tutto ciò che sto vivendo musicalmente da quando ci siamo conosciuti. Un continuo uragano di idee e di stimoli sempre al servizio di una grandissima passione per la musica che lo contraddistingue.»
Dove e quando sarà possibile ascoltarti dal vivo?
« Come dicevo prima, sarò su a Sanremo dal 7 al 11 Febbraio, e mi esibirò l’8 presso l’Open Theatre Pian Di Nave per la finale della nuova edizione della Milano Sanremo della Canzone italiana. Per chi volesse fare un salto, mi troverà lì! Colgo l’occasione per salutare e ringraziare Antonio Diomede, Salvatore Riso, il circuito delle 100 radio e tutti coloro che mettono il cuore per organizzare questi festival che danno ancora uno spazio importante alla musica italiana.»
Tre album a cui tieni da consigliare ai nostri lettori
« Allora, in questo momento mi sento di consigliare l’ascolto di “Una somma di piccole cose” di Niccolò Fabi, poi vorrei consigliare una raccolta dove sono racchiusi moltissimi ricordi della mia infanzia:” Sultans of swing - The very best of Dire Straits”. Infine, un terzo album a cui sono legato è “Buon Compleanno Elvis di Ligabue.
Antonella Sica