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ROMA, 24 NOVEMBRE 2011 - Tim Burton torna a lavorare su uno dei suoi primi cortometraggi , Frankenweenie del 1984, che diventerà un film in bianco e nero prodotto dalla Disney, la stessa casa di produzione per cui aveva realizzato il corto e da cui era stato licenziato causa le atmosfere troppo dark della pellicola.[MORE] Il visionario regista americano torna dunque su uno dei suoi primi lavori, quel Frankeweenie parodia della pellicola del 1931 Frankestein, film tratto dall’omonimo romanzo di Mary Schelley. Il titolo del cortometraggio era un gioco di parole costituito da Franken, in onore appunto di Frankestein protagonista del libro, e weenie aggettivo americano che si può tradurre nell’italiano “ sfigato “.
La Disney, casa di produzione per cui il regista all’epoca lavorava, licenziò Burton appena il lavoro fu completato nonostante la pellicola avesse ottenuto una nomination agli Oscar. Nel 2007 il regista ha firmato un contratto con la stessa casa di produzione che prevede un remake , sotto forma questa volta di lungometraggio, che verrà distribuito nelle sale cinematografiche dalla Walt Disney Pictures. Il regista entra nel merito della pellicola affermando che nel lavoro non si troveranno “ effettacci in 3d “, queste le sue stesse parole e respingendo le critiche di coloro che pensano sia una follia fare oggi un film in bianco e nero, si dice profondamento convinto che per i bambini questa possa essere una cosa completamente nuova, interessante e niente affatto preistorica.
Burton si prepara a regalare ai suoi numerosi fan, abituati alle sue creazioni fantastiche e spettacolari, un nuovo ed incredibile film seguendo le orme di altri suoi lavori realizzati sempre in stop motion come “ La sposa cadavere “ e “ The Nightmare Before Christmas “, nominati entrambi per gli Academy Awards. Per la realizzazione della pellicola sono stati realizzati oltre 200 pupazzi, le cui voci nella versione inglese appartengono ad attori che hanno già in precedenza lavorato nei film di Burton come Winona Ryder, Martin Short e Martin Landau.
Daniela Dragoni
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