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SHANGHAI, 25 MARZO 2013 – Questo è l’ennesimo gesto estremo compiuto, ancora una volta da una donna per la causa del Tibet. Si tratta di Kal Kyi, una donna di 33 anni, madre di quattro bambini, che, secondo fonti della dissidenza tibetana, si è data fuoco proprio vicino al monastero di Jonang a Zamthang, nella provincia sud occidentale del Sichuan. La donna è morta poco dopo.
Per evitare che il corpo venisse portato via dalla polizia cinese, è stato trasportato all’interno del monastero. È il 14esimo atto di autoimmolazione dall’inizio del 2013. Proprio l’anno scorso, nello stesso posto, un’altra donna si è data fuoco in segno di protesta contro l’occupazione cinese del Tibet, chiedendo il ritorno del Dalai Lama.
Dal 2009 si contano 110 persone immolate o che hanno tentato di farlo, per rivendicare la libertà del Tibet dalla dominazione cinese.
Dall’inizio di questo anno, Kal è la sedicesima vittima che ha compiuto questo gesto estremo. L’ultima era stata Kunchok Wangmo, sacrificatasi lo scorzo 13 marzo nello stesso luogo.[MORE]
(fonte: La Repubblica)
Rossana Palazzo