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ROMA, 8 AGOSTO 2012 – Si chiamava Marvin Wilson, il cinquantaquattrenne disabile mentale afroamericano giustiziato in Texas con un'iniezione letale nella notte tra martedì e mercoledì.
Gli avvocati di Wilson, considerando il divieto di giustiziare condannati con disabilità mentali imposto nel 2002 dalla Corte Suprema degli Stati Uniti, avevano chiesto la commutazione della pena, dato che il quoziente intellettivo dell’uomo era di 61, quindi di nove punti inferiore alla quota di 70, considerata la soglia limite d'infermità mentale.[MORE]
L’esecuzione di Wilson, condannato per aver ucciso nel 1992 l’informatore ventunenne della polizia Jerry Robert, ha suscitato numerose polemiche e provocato l’indignazione di numerose associazioni umanitarie, prima fra tutte Amnesty International.
(foto www.asca.it)
Elisa Lepone