Tessere false a Forza Italia Bari: parente boss chiede risarcimento
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BARI, 17 FEBBRAIO 2015 - Si è svolta ieri l'udienza contro tre esponenti di Forza Italia di Bari: secondo gli inquirenti, gli esponenti politici avrebbero inserito tra i tesserati del partito circa trenta persone, che però non ne sapevano nulla.
I fatti risalirebbero al 2012: uno dei tre lavorava in un ufficio postale, quindi era stato facile recuperare informazioni sui correntisti, che poi si erano ritrovati tesserati con Forza Italia. Un utilizzo del tutto improprio dei dati personali dei correntisti, che ora si trovano parte lesa al processo.
Si sarebbe verificata così nei documenti "(...) una falsa situazione del numero di adesioni al movimento nella città e nella provincia di Bari di gran lunga inferiore a quello effettivo" secondo gli inquirenti, che avrebbero poi inviato le carte al processo.[MORE]
Ben 136 persone sarebbero state a loro insaputa inserite nel partito, mentre il costo dell'iscrizione sarebbe stato pagato da un senatore (sempre di Forza Italia), anche lui tra gli imputati. Tra i baresi ritrovatisi tesserati al partito c'è anche il parente di un boss noto alle forze dell'ordine. L'uomo ha contattato già un legale, che dovrebbe gestire la sua richiesta di risarcimento danni.
Le accuse per i tre esponenti politici derivano dal fatto che "non avevano prestato alcun consenso all'utilizzo trattamento dei propri dati personali ed erano ignare dell'avvenuta domanda di adesione al Popolo della Libertà". La prossima udienza è stata fissata per il 16 Marzo.
(Foto wordpress.com)
Annarita Faggioni